Roma, 5 gennaio 1999
Comunicato della Lista Pannella:
Il segretario dei DS, Walter Veltroni, afferma che "solo il socialismo liberale può essere la congiunzione tra il meglio della storia del movimento operaio italiano e le novità del socialismo europeo"; in tale quadro, afferma ancora nell'intervista al "Corriere della Sera", i DS intendono promuovere a breve "un convegno su Carlo Rosselli", colui che agli inizi degli anni '30 delineò il progetto di socialismo liberale da cui nasce "Giustizia e Libertà".
Secondo Veltroni, i DS intendono affrontare, finalmente, con questa iniziativa, il nodo del socialismo italiano e darne un "rilettura" più adeguata, che non lo riduca "a Mario Chiesa" e a Tangentopoli. Ottima idea, a patto che la rilettura non sia una operazione a senso unico, di cui protagonisti e arbitri siano i DS di Veltroni. Eredi di Gramsci, ma anche di Togliatti (come gli ricordiamo noi), i DS non sono nelle migliori condizioni per valutare il significato dell'opera di Rosselli. Tra Gramsci e Rosselli c'è vicinanza temporale, ma non di obiettivi, di programmi e di metodo. Dunque, il convegno su Rosselli avrà un senso e servirà a mettere a fuoco "l'alfabeto delle idee, dei valori, dei programmi di una sinistra del duemila", come Veltroni auspica, solo se sarà promosso in solidale cooperazione con le forze che a certi valori si richiamano e hanno costantemente praticato. Noi a questo lo sfidiamo. Altrimenti, temiamo che il tutto possa ridursi, come con Sciascia e Silone, in una inaccettabile mistificazi
one e "appropriazione indebita".