Valdo Spini parla del convegno sui fratelli RosselliLa giornata di studio e' stata annunciata dal segretario dei ds Walter Veltroni
da IL TIRRENO, CULTURA E SPETTACOLO, di mercoledi' 6 gennaio 1999
di Carlo Bartoli
FIRENZE - Un convegno nazionale sul socialismo liberale e sul pensiero di Carlo Rosselli: l'annuncio del segretario diessino Walter Veltroni, preoccupato di collegare "il meglio della storia del movimento operaio italiano e le novita' del socialismo europeo", e' stato accolto con grande soddisfazione da Valdo Spini che ai fratelli Rosselli ha ispirato la propria riflessione e la propria azione politica.
Un convegno, dice Spini, che rappresentera' l'occasione per fornire un contributo italiano, anche da parte dei ds, al piu' vasto dibattito sul socialismo europeo e sulle sue varie esperienze. Per Spini il grande merito di Carlo Rosselli "e' quello di aver parlato precorrendo i tempi di un socialismo post marxista, prefigurando un socialismo liberale capace di coniugare la spinta all'affermazione individuale anche in economia con un senso di appartenenza a una societa' responsabile che si fa carico di tutti i suoi cittadini, anche di quelli piu' in difficolta'".
Secondo Spini una riflessione sul pensiero di Rosselli e' opportuna anche per riprendere un dibattito che permetta di superare il disorientamento culturale e ideologico che periodicamente affligge la sinistra italiana. Una sorta di recupero anche in chiave nazionale di una tradizione di pensiero che all'estero e' molto diffusa, soprattutto grazie ai "teorici della societa' giusta".
Di attuale il pensiero di Rosselli puo' fornire soprattutto due indicazioni: "quella del legame che deve tenere unito socialismo e atteggiamento etico e morale e in secondo luogo l'idea di un rapporto tra pubblico e privato alternativa al socialismo tradizionale e al liberalismo puro. Da questa intuizione nasce l'idea appunto della societa' responsabile. E con questo concetto non e' da intendersi solo il semplice farsi carico delle esigenze materiali dei piu' deboli ma anche la convinzione che l'azione dello Stato deve tendere a valorizzare il fattore umano, ossia a curare l'educazione, la formazione, l'informazione dei suoi cittadini fornendo a tutti pari opportunita'".
Proprio questa ispirazione secondo Spini lega Carlo Rosselli ai teorici della societa' giusta, a Rawls e a Valser che pensano che la societa' moderna e la globalizzazione implicano delle disuguaglianze e che quindi la societa' debba fornirsi di "meccanismi di rientro" capaci di impedire a queste disuguaglianze di diventare "socialmente insopportabili".
Il convegno, per Spini, sara' anche un'occasione per rileggere le vicende del socialismo, recuperando anche molte delle idee suscitate con la svolta dell'76: "Del resto - spiega - dopo la morte di Berlinguer si dovette constatare che mentre in casa comunista c'era una forte difficolta' a adeguarsi ai nuovi tempi, nel partito socialista circolavano idee e progetti interessanti".