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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 10 gennaio 1999
PANNELLA: COMUNQUE "GIUDICHI" (SI FA PER DIRE) LA CORTE RESTERA' UNA CORTE FUORI-LEGGE, DI REGIME, DA PERSEGUIRE PENALMENTE, DA ABOLIRE. CIO DETTO, MI AUGURO OVVIAMENTE CHE AVRA PIU TIMORE DI SCIPPARLO CHE DI CONSENTIRLO.

Roma, 10 gennaio 1999

"La saga dell'ipocrisia che "referendari" (!!!) attuali e antireferendari vanno celebrando in questi giorni, pretendendo ciascuno di "difendere" l'indipendenza della Corte Costituzionale, la sua moralità istituzionale e giuridica, fa letteralmente pena.

Questa Corte "Costituzionale" è da ben più di ventanni guardiana dell'"ordine" di regime, piuttosto che della "legge", fondamentale di uno Stato di diritto, della Repubblica italiana secondo la sua Costituzione scritta. Già lo scorso anno, prima che la Corte operasse come plotone di esecuzione della democrazia e della legalità, dichiarammo di esser ben consapevoli che quali che fossero le sue decisioni (anche a noi favorevoli) esse sarebbero state il frutto di calcoli e interessi faziosi, di clan di potere, di ragioni "politiche" o piuttosto di partito. Così fu, a tal punto che le sue sentenze nelle varie materie, elettorali, sull'aborto, sulle riforme sanitarie e fiscali, su materie "regionali", su riforme istituzionali come la smilitarizzazione della Guardia di finanza, su diritti civili sono molto spesso anche tecnicamente vergognose e un'offesa alla Costituzione.

La Corte Costituzionale ha operato in modo tale che il suo operato in diversi decenni dovrà essere oggetto di indagini e di processi penali; e abolita nella sua caratterizzazione attuale. Per molto meno, magistrati della Repubblica di Salò furono perseguiti e anche giustiziati, in qualche caso. In molte occasioni la Corte ha rappresentato un vero e proprio "governo dei giudici", usurpando poteri non suoi, imponendo in molti casi una assoluta "incertezza del diritto".

Io mi auguro che il referendum non sia scippato, impedito, negato, ancora una volta violando la Costituzione e la democrazia. Ma, al contrario di tanti ipocriti, so benissimo che, se così andranno le cose, non sarà certo per l'onestà, e la lealtà ad alcunché, della Corte di corte, di regime".

 
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