- LA DOPPIA IMPOSTURA DEI SINDACI ALL'ULTIMO MANDATO, CONTRO I LORO CONCITTADINI E CONTRO LE ISTITUZIONI EUROPEE.- BERLUSCONI (PER IL PIENO DI "PREFERENZIALI" E IL VUOTO DI VOTI DI LISTA ), PPI E DS, VERDI E IRIZZATI STANNO A GUARDARE, POLITICANTESIMO ITALIOTA.
Roma, 15 gennaio 1999
(Il testo che segue verrà pubblicato domani su "L'Opinione". Si prega di citare la fonte)
"Vent'anni dopo la prima elezione diretta del Parlamento Europeo, il Parlamento che sarà eletto a giugno avrà compiti, istituzionali e - ancor più - politici, di straordinario rilievo. Il mancato voto di censura alla Commissione dei giorni scorsi ha costituito un primo segnale, pur viziato da demagogia e strumentalità, in questa direzione. E ormai nelle cose il forte rilancio della riforma istituzionale che Altiero Spinelli propose e impose, con il nostro concorso, al Parlamento Europeo nella prima metà degli anni ottanta. L'unione politica (gli Stati Uniti d'Europa) tornerà questa volta in modo ineluttabile a iscriversi nell'agenda politica e istituzionale di tutta Europa, passando probabilmente da quell'Unione Diplomatica e Militare che Emma Bonino da qualche tempo va concependo come ultima tappa su quel cammino.
Il Parlamento Europeo si è quindi posto il problema delle incompatibilità, dei cumuli di responsabilità, che non potrà più sopportare nel nuovo contesto nel quale opererà. Ha votato per l'incompatibilità dei mandati parlamentari nazionali con quello europeo e ha approvato uno "status" del deputato europeo che esclude la compatibilità anche per i sindaci di città di oltre 100 mila abitanti. Certo, per ora voto politico più che statuizione giuridicamente vincolante ma, ci pare, potrebbe bastare a non percorrere strade assolutamente irresponsabili.
In Italia ci si preparerebbe, in extremis, a rinviare al 2004 questa riforma. Le esigenze della politica politicante italiota continuerebbero così, sempre più, in crescendo rispetto alla prima fase della prima repubblica ad imporsi contro necessarie riforme anche di semplice costume civile.
Così sindaci (in genere non più rieleggibili perché in corso di secondo mandato) annunciano la loro volontà di tentare una doppia impostura, contro i propri concittadini e contro istituzioni e politica europee, cogliendo strumentalmente questa occasione per cercare di inserirsi definitivamente quale gruppo dirigente nazionale di ricambio nell'area del centro-sinistra e dell'(ex)Ulivo, alleandosi con altri qualunquismi e con irizzatori della politica.
In questo contesto Silvio Berlusconi - che sembra preoccupato solamente del fare, con Fini ed in concorrenza con lui, il pieno dei "preferenziali" alle prossime europee - sembra pronto a consentire e secondare questa ipotesi che toglierebbe a Forza Italia un numero cospicuo dei suoi voti potenziali a favore di gente più fresca, abile e credibile per occupare lo spazio del trasformismo e per definitivamente togliere al Polo i voti di ispirazione laica, socialista, liberalradicale, repubblicana e riformatrice.
DS e PPI mugugnano, scalpitano e stanno a guardare, mentre basterebbero ancora poco più di una decina di giorni (facciano conto, Violante incluso, che si tratti di furto pubblico per il finanziamento dei partiti) per votare in Parlamento la riforma che farebbe delle elezioni europee in Italia un fatto civile ed effettivamente europeo: la non candidabilità di parlamentari e di sindaci e la conseguente elezione di rappresentanti europei almeno liberi del proprio tempo per dedicarsi alla costruzione dell'Europa anziché ad inserirsi nella de-strutturazione per il rilancio di un'Italia di regime."