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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Marco - 15 gennaio 1999
MERCATO EQUO E SOLIDALE

Eccoci arrivati al problema principale, non solo giudicare a cuor leggero gli altri con affermazioni del tipo "purtroppo per te e per chi non vuole sentire sensi di colpa mentre mangia il tacchino del ringraziamento" ma anche recare un danno maggiore del malanno, se pur in buona fede e cioe' "c'e' anche chi non solo condanna pratiche che anche da un punto di vista del mercato sono violazioni della concorrenza leale, ma si attiva e mai parola risulto' piu` appropriata per, da subito, invertire la normale, quanto invece questa parola risulta inappropriata, prassi del mercato mondiale. Sto parlando della rete del Commercio Equo e Solidale, che ha instaurato rapporti commerciali tra l'occidente e il terzo mondo basati su prezzi magiorati ai produttori di laggiu`, permettendo a molti milioni di persone di autorganizzarsi in maniera permanente, andando oltre la carita` e la usuale quanto perdente politica degli aiuti allo sviluppo.".

Il problema e' semmai quello di avere un mercato veramente libero dove imprenditori o coltivatori siano liberi di investire e/o coltivare (interessante sarebbe comparare i profitti della produzione della coca in un contesto legale con quelli del caffe' - peraltro di pessima qualita', sorry - in un contesto "sovvenzionato"). L'unica alternativa radicale e' quella del vero mercato libero - cosa che non si e' mai verificata nella storia dell'umanita` - in cui ai protezionismi e ai proibizionismi si sostituisca la possibilita' di lasciare libero sfogo alla creativita' imprenditoriale degli individui.

Un mercato equo e solidale, oltre che essere una contraddizione in termini, e' un'imposizione fortemente dannosa di un modello derivato da atteggiamenti provocati dall'inanita' politica guidata dai sensi di colpa tipici dei "liberal" social-democratici che cercano di governare una situazione che loro stesso hanno contribuito a creare con rimedi apparentemente efficaci nel breve termine (che poi e' sempre quello delle elezioni).

Gli stessi sensi di colpa hanno portato, per esempio, alla quotizzazione dei flussi migratori verso i paesi "ricchi" a partire dagli USA. In questo senso la dimostrazione del partito radicale, che chiede quote di 200,000 ingressi solo per gli albanesi, coglie nel segno proponendo cifre di gran lunga maggiori alla realta'.

 
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