Caro Perduca ti faccio notare che il Commercio Equo e Solidale non ha niente che vedere con politiche statali, semplicemente le bypassa, anche perchè queste già sostengono le politiche monetarie del mercato attuale che non sono neutre e che violano palesemente quello che è un postulato principe di una società liberale che voglia essere tale, anche a livello mondiale, le pari opportunità di partenza degli agenti stessi del mercato.La rete del commercio equo e solidale è una rete parallella, che funziona sulla base di un mercato che come ogni mercato è orientato politicamente (e non mi dire che il laissez-faire potrebbe funzionare senza un apparato istituzionale gigantesco come quello del Fondo Monetario Internazionale), qui dall'idea resa prassi della costruzione di un mercato alternativo, cui si dedicano una serie di agenti economici, così come sono economici le multinazionali, gli stati, lo stesso Fondo.
Pura ideologia quella del mercato libero da influenze politiche!