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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Marco - 15 gennaio 1999
ANCORA MERCATO EQUO E SOLIDALE

Mai detto che il commercio equo e solidale, che si meritano pure le maiuscole di Billau, abbiano niente a che vedere con politiche statali; ho detto semplicemente che e' una risposta "liberal" social-democratica ad un problema. un'idea/ideologia che porta a narcotizzare il mercato con la speranza di aiutare i produttori e' tipica di quella parte politica.

le scelte di politiche monetaria, come qualsiasi altra scelta, per definizione non possono essere neutre, ma non credo che queste violino "un postulato principe di una societa' liberale che voglia essere tale, anche a livello mondiale, le pari opportunita' di partenza degli agenti stessi del mercato" per il semplice fatto che questo non e' un postulato liberale. le politiche monetaristiche, come la maggior parte delle politiche relative a questioni mondiali, sono del tutto legate a concetti vecchi che fondamentalmente si possono far ricondurre alla visione della centralita' dello stato e delle sue prerogative e poteri (sovranita' in primo luogo).

"la rete del commercio equo e solidale e' una rete parallella, che funziona sulla base di un mercato che come ogni mercato e` orientato politicamente", ora, se da un lato mi piacerebbe sapere a cosa sia parallela la rete di questo commercio, (forse a quella 'ufficiale' in cui come accenna cappato almeno in europa in campo agricolo sono tutti sovvenzionati?) dall'altro non ho nessun dubbio, come detto prima, che questa sia "orientata politicamente". invece mi sa che non ho ben capito questa affermazione "(e non mi dire che il laissez-faire potrebbe funzionare senza un apparato istituzionale gigantesco come quello del Fondo Monetario Internazionale)" ancora una volta, mi pare che ci si trovi davanti ad una contraddizione in termini, tra il laissez-faire e il FMI non c'e' nessun tipo di legame, reale e/o ideale, e quindi faccio fatica a capire.

infine, la scelta di avere un mercato libero da presenze e condizionamenti statali e' sicuramente una scelta poltica e forse e' pure l'ideologica, dell'ideologia di quelli che come me hanno fiducia nella liberta' piuttosto che nella protezione contro quegli "agenti economici" che a detta di molti sono la rovina del mondo. i mercati alternativi sono, purtroppo per loro, asfittici e settari e non aiutano nel lungo termine ne' chi all'inizio pare beneficiarne, ne' i consumatori di tutto il mondo. certo per lavarsi la coscienza con dell'acqua di fonte non adulterata sono la cosa migliore e tutto sommato a buon mercato, ma sicuramente non sono da vietare, per carita'.

 
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