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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Antonio - 16 gennaio 1999
La gente è peggiore della classe politica che la governa, Grippo. Ciò che occorre è rivoluzione culturale, quindi liberale, non in astratto, ma occupandosene. I Radicali sembrano avere disinteresse per la politica culturale, eppure, solo per dire di Roma, c'è di che fare: un Gianni Borgna qualsiasi (o Freccero in Rai) si può permettere di pontificare sull'argomento, praticamente senza ostacolo alcuno, in quanto il sistema di progettazione, affidabilità, finanziamento e organizzazione è del tutto in linea con le "pratiche politiche" di sempre. Si è "buon politico" quando si sa mediare tra questo (che non è altro che interesse di parte e di potere). Ma in ambito culturale, se si scatenasse la politica radicale (ed a Roma in Consiglio c'è Pannella), difficilmente passerebbero alla luce del sole mostri e mostriciattoli. La gente in questo è inconsapevolmente sensibile: di fronte alla Cultura è come di fronte ad un prete, se ne frega ma rispetta. Per coloro che invece hanno velleità ed eleganza o sono operatori s
e non opinion leader, di fronte allo spartiacque culturale non rischiano e intervengono in maniera non strumentale. (Divorzio e Aborto sono stati in Italia spartiacque culturali soprattutto).

Dopo il convegno sulla rivoluzione tecnologica, il prossimo anno è centenario della morte di Nietzche....non dovremmo mancarlo!

 
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