Le cosiddette "querelle teoriche tra mercato e non mercato, piu' o meno mercato, e ideologismi assimilabili" sono, mi pare, fondamentali per quello che paolo ritiene essere il "punto" e cioe' "Il diritto, prima di altro." quindi un minimo di noia per evitare ulteriori disastri internazionali mi pare quantomai necessaria.
il mercato, anche quello delle idee, abbisogna della sue piazzette per esistere, qui ne abbiamo una e stiamo cercando di utilizzarla per quanto possiamo cercando di mantenerla il piu' libera possibile. quindi libera piazza in libero mercato.
passando ad altro, invece, sono d'accordo con paolo quando dice che "senza dubbio [...] non mi sembra concepibile che istituzioni sovranazionali possano limitarsi ad essere di tipo giurisdizionale." ma non credo che pero' le proposte radicali - anche perche' piuttosto scarse in altri campi - siano dettate derivate dall'essere caduti nella trappola "della contrapposizione tra difesa dei diritti umani e mercato, tra questo e aspirazioni e esigenze non monetizzabili delle persone e dei gruppi" e che "Sarebbe ora di compiere qualche passo avanti." siamo pronti a tutto, compiamo compiamo, ma l'esempio proposto in soccorso un po' mi fuorivia "in Italia non e' ancora cosi' evidente, altrove in Europa una quota gigantesca degli investimenti pubblicitari di aziende che producono detersivi e' teso a rendere credibile la biodegradabilita' di un prodotto. Insomma, la sensibilita' ambientalista del consumatore viene corteggiata. Questo e' o non e' a pienissimo titolo un fattore di mercato?" mah lo sarebbe solo nel caso i
n cui le sensibilita' ambientaliste del consumatore siano reali; ho invece paura che si tratti di una capitolazione a buon mercato nei confronti di aggressive campagne di gruppi piu' o meno organizzato, piu' o meno indipendenti che sono disposti anche ad avvelenare - piu' o meno d'accordo con le varie ditte - i vari prodotti per salvarli da crisi di mercato inventando interesse per bene di scarsa suduzione. "Allo stesso modo, possono ricordarsi le scelte della Levi's" quali??????? "Scelte per fare soldi, non per essere buoni. Mercato, e nulla altro che mercato" certo, mercato null'altro che mercato, ma ancora una volta si tratta di un mercato che non e' libero, ma che si inventa, o e' costretto ad inventarsi, 'campagne' 'politically correct' per scendere a patti con i regolamentatori fuori e dentro le istituzioni. una sorta di riduzione del danno illiberista.
"Negarlo, cosi' come affermare che da una parte c'e'+ il mercato e dall'altra i diritti umani, e' una ipocrisia, ma soprattutto e' fuorviante." forse recentemente mi saro' distratto, ma mi pare che sia su questi schermi, che nei comunicati nessuno si avventuri in queste dicotomie non propriamente radicali. ma sulle proposte ci annoieremo in seguito.
in attesa di essere tacciati di supponenza, of course.