Roma, 19 gennaio 1999
ALTA TENSIONE - CAVI SOSPESI - CAVI INTERRATI: FOGA E CONTRAPPOSIZIONI, MA NESSUNO CHE DESCRIVA LE EVIDENZE SCIENTIFICHE DELL'ESSERE MEGLIO L'INTERRAMENTO, E LE CAUTELE PLURIDECENNALI CHE IMPONE. PREOCCUPANTE. RICORDATE IL BENZENE?
DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI
Accadde una volta che con un ritardo di svariati anni ci si accorgesse che la benzina cosiddetta verde e' nociva e pericolosa quasi quanto e per certi versi piu' della Super tradizionale.
Oggi - con segnali di preannuncio captabili da tempo - scoppia la querelle sui tralicci dell'alta tensione e sui cavi sospesi.
Sorprende che non si registri una sola voce, una sola fonte accreditata che affermi sulla base di evidenze scientifiche che l'interramento dei cavi e' a breve, medio e lungo termine meno nocivo (o altrettanto gestibile) dei cavi sospesi. Sia dal punto di vista del vero e proprio inquinamento elettromagnetico, sia e forse soprattutto dal punto di vista delle cautele e misure che l'interramento impone per molti o moltissimi decenni - in un paese in cui mappe di quel che e' sotto i nostri piedi quasi non esistono, e che e' soggetto in vastissime zone a instabilita' geologiche, smottamenti, ...
Che il fumo prodotto dalla combustione della Super faccia male era ed e' noto, e pure intuitivo. Le evidenze della nocivita' del benzene si sono o sono state palesate dopo una grande trasformazione, molto tempo, e molte spese e molti investimenti; per poi comprendere quel che e' oggi noto.
Anche sulla scorta di questa esperienza, ma in generale basandosi su principi generali di buona amministrazione, e' lecito chiedersi se l'unanimismo a sostegno dell'interramento delle linee elettriche sia fondato su evidenze scientifiche epidemiologiche, e su piani e progetti in grado di assicurare sicurezza, incolumita', certezze a lungo termine sulla affidabilita' e rinvenibilita' dei nuovi impianti.
Esistono tali evidenze e certezze? Sulla base di quali ragionevoli certezze si sostiene - e gia' vi si procede - che gli elettrodotti vanno interrati? Cosa dicono gli epidemiologi?
Sorprende, ripeto, che nonostante le querelle tra ambientalisti o ex, nessuno si chieda, o responsabilmente ci informi, se effettivamente interrare quei cavi sia meno dannoso per la salute e l'ambiente. Nessuno che ci informi sui costi, e sul rapporto costi/benefici di una operazione delicatissima sul piano tecnico (in quante aree in Italia si puo' essere certi che un cavo interrato oggi a una certa profondita' tra 5 o 6 anni sara' ancora li' e a quella profondita'?)
Vorrei conoscere le basi di tali tanto granitiche e diffuse certezze.
Anche perche' dal ragionamento mancano altri elementi, a partire dalla risposta al classico "cui prodest?". Quest'ultimo e' quesito di importanza cruciale, per capire molte cose di quel che si muove; ma spero non oscuri l'importanza degli altri.