Roma, 19 gennaio 1999

"Sono felice di aver dimostrato di essere ben informato avendo già dato la notizia ieri. Confermo anche le ragioni di questa scelta della quale evidentemente sono felice perché sono contro ogni tipo di rapina e di violenza contro le persone e contro il diritto. Ma confermo, comunque che le ragioni del si di oggi sono identiche a quelle dei 20 e più no di ieri. Gran parte del regime si trova infatti, questa volta, su posizioni convergenti apparentemente con le nostre, il nemico d'abbattere e da punire sono ufficialmente i "piccoli partiti", accusati di ogni nequizia. Mentre invece il regime è il prodotto innanzitutto dei grossi partiti di potere. Ma, da domani, inizia una nuova battaglia, quella volta ad impedire che il Parlamento sequestri il referendum. Basta che il Presidente della Repubblica indica il referendum per il 18 aprile anziché per il 15 giugno come naturalmente fece per i referendum nostri e delle regioni salvatisi lo scorso anno dal plotone d'esecuzione della Corte Costituzionale".