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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 20 gennaio 1999
"IN ITALIA ANCHE SENZA PERMESSO"
"Rientrero' nel mio Paese a tutti i costi, anche contro il volere di mio padre"

Emanuele Filiberto: la mia pazienza sta per finire

da LA STAMPA, di mercoledi' 20 gennaio 1999 di Alain Elkann

E GINEVRA MANUELE Filiberto di Savoia e' appena rientrato nella villa dove abita con i suoi genitori, vicino a Ginevra.

Lei ha dichiarato al settimanale "Oggi" di voler tornare in Italia anche se non avra' il permesso per farlo. Come mai? Questo non e' assolutamente costituzionale.

"No, ma e' umano e sentimentale. La mia famiglia, mio padre ha aspettato piu' di 50 anni. Io ho 26 anni, e non e' altro che un susseguirsi di delusioni. Io trovo che mantenere le promesse sia una cosa degna e umana. Credo nel governo italiano e spero assolutamente di tornare prima del 2000, comunque ci tornero' con o senza permesso".

Ma se torna senza permesso lei va contro la legge.

"Lo so benissimo, ma voglio dare un esempio. Ho incontrato americani, francesi, inglesi che sono stupefatti del nostro esilio. Tornando, vorrei far capire che l'Italia si comporta come, se non molto peggio, di un Paese del Terzo Mondo. Noi non pretendiamo niente, vogliamo solo conoscere il nostro Paese. Perfino le famiglie reali di Bulgaria, di Romania sono tornate nei loro Paesi!".

Lei di questo ha parlato con Pannella?

"No. Pero' lui ha dichiarato cose di cui lo ringrazio moltissimo. Io non ne ho parlato nemmeno con mio padre e credo che lui sarebbe contrario alla mia decisione. Lui forse ha piu' rispetto di me per le istituzioni italiane".

Lei non e' mai venuto in Italia nemmeno di notte, di nascosto?

"Mai. Sono stato nelle acque territoriali italiane, non lontano dalla Corsica".

Non e' mai stato in Sardegna?

"No, ho visto le coste italiane da una barca ma non sono mai sceso a terra. E poi non e' la Sardegna che voglio vedere: voglio andare a Roma, a Firenze, a Napoli, a Venezia, a Torino. Insomma le grandi citta', quelle citta' mitiche di cui da tutta la vita ho sentito parlare".

Lei e' molto arrabbiato?

"No, sono deluso dalla gente che ha promesso di aiutarci e non ha mantenuto le sue promesse".

Chi, per esempio?

"Prodi aveva detto che faceva il possibile, lo ha anche scritto in una lettera a mio padre".

Ma Prodi non e' piu' il capo del governo.

"Ma lo era, e ha avuto tutto il tempo per farlo. Aspettiamo da oltre un anno".

E D'Alema cosa dice? Non ha promesso niente?

"Doveva passare la legge al Senato venerdi', ma il voto e' stato rinviato. D'accordo, forse ci saranno cose piu' importanti, pero' insomma! E' vero che sara' anticostituzionale che io venga in Italia adesso. Ma l'esilio di per se' e' contrario all'Europa e ai diritti umani, se non sbaglio. Io ho solo 26 anni, non ho fatto nessuna guerra mondiale, non ho certamente firmato le leggi razziali. Perche' devo portarne il peso? Del resto i Savoia sono anche una dinastia che ha fatto l'Italia: senza di loro forse non ci sarebbe nemmeno l'Italia come nazione".

Ma allora perche' non telefona a D'Alema?

"Perche' non mi risponderebbe mai".

E chi glielo ha detto?

"Mah, forse potrebbe essere un'idea".

E Scalfaro?

"Gli ho scritto cinque o sei anni fa. Avevo scritto anche a Pertini e a tutti gli altri Presidenti. Nessuno mi ha mai risposto. I casi sono due: o se ne fregano, o credono che il nostro rientro sia un fatto non importante e assolutamente irrilevante".

E ha provato a prendere contatto con il Papa?

"No, non ho mai scritto al Papa. Forse mio padre gli ha scritto, ma di questo non sono sicuro".

Ma lei potrebbe andare in Vaticano?

"Credo di si', in elicottero o con delle macchine diplomatiche del Vaticano".

E perche' non cerca di farlo?

"Ma perche' non mi hanno mai invitato. E poi le dico la verita': sarei molto onorato se il Papa mi invitasse in Vaticano, questo e' sicuro. Ma quello che io voglio vedere e' la vera Italia, le piccole citta', incontrare la gente comune nei bar, entrare nei musei, nelle chiese".

Lei sposera' un'italiana?

"Adesso sto molto bene con Natacha Andress, che e' mezza svizzera e mezza americana. Pero' vorrei sposarmi in Italia".

E dove?

"Non lo so, prima voglio vedere le chiese. Gliel'ho detto: se non vedo il mio Paese come faccio a sapere come e' fatto? E mi creda che avere il desiderio di vedere il mio Paese non e' una provocazione".

In tutta sincerita': cosa cambia per l'Italia e per gli italiani se Emanuele Filiberto di Savoia e' in Italia?

"Niente, ma per me cambierebbe moltissimo!".

E quando verra' in Italia?

"Spero che rettifichino la tredicesima norma costituzionale. Non voglio andare certamente in Italia senza permesso, se questo sara' possibile. E spero sinceramente che non mi obblighino a farlo".

 
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