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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 20 gennaio 1999
PANNELLA: SODDISFATTISSIMO MA LA CONSULTA HA AGITO PER PURO CALCOLO DI REGIME
"Sarei per abrogare la Consulta: questi giudici hanno violato la democrazia e dato una copertura al capo dello Stato". "Bisogna aspettare le mosse del presidente. Ma saranno, come al solito, mosse poco istituzionali e tutte politiche"

L'intervista di Giuseppe D'Avanzo, da IL CORRIERE DELLA SERA di mercoledi' 20 gennaio 1999

ROMA - Marco Pannella gongola e s'indigna e se la ride e s'incazza: "Io l'avevo detto che sarebbe passato...".

E chi glielo ha anticipato?

"Non c'era bisogno che qualcuno me lo anticipasse".

Perche'?

"Conosco troppo bene la meta' di quei signori...".

Dei giudici costituzionali?

"Si', di quei signori".

Chi, ad esempio?

"Devo fare i nomi? Quel Vassalli, ad esempio, autore di mosse appena riferibili in pubblico; quel Vassalli che, dopo l'approvazione per referendum della responsabilita' civile dei magistrati, si mise al lavoro - grande ministro - per fare una legge che cancellava appunto la responsabilita' civile dei giudici. E i Ceppi Modona...".

Ceppi? Neppi?

"Io lo chiamo da sempre Ceppi Modona. E i Zagrebelski. Dai tempi di Calamandrei conosco le loro opinioni ed e' questa conoscenza che mi faceva dire: il referendum, questa volta, non lo ruberanno".

Soddisfatto, allora?

"Soddisfattissimo, e tuttavia questo non vuol dire che la Corte costituzionale, se anche questa volta non ha rapinato il diritto o sequestrato il referendum, non abbia violato la Costituzione e inflitto violenza alla democrazia italiana".

Perche'?

"Ma e' chiaro! Lei veramente crede che la Corte abbia dato il via libera al referendum in ossequio al diritto?".

Non lo so, me lo dica lei.

"Per gli stessi motivi che hanno spinto la Corte a bocciare e sequestrare e rubare i nostri referendum, oggi la stessa Corte approva questo: per calcolo politico e di regime ieri rapinava e oggi concede il referendum. L'autonomia della Corte non c'entra nulla. Se c'e' un organo che dovrebbe essere sottoposto a un processo per "profitti di regime", questa e' la Corte costituzionale che va abrogata. Si torni all'Alta Corte di Giustizia, a qualsiasi altro organo ma si abroghi - magari per referendum - la Corte costituzionale, ladra di democrazia".

I promotori del referendum contro la quota proporzionale hanno, pero', dato atto alla Corte della sua autonomia. Hanno torto?

"E' inverecondo, e mi spiace dirlo, che Mariotto Segni si sia detto certo dell'autonomia della Corte e soprattutto la difenda. Ripeto, non c'e' diritto nella decisione della Corte, soltanto ossequio al regime".

Mi spieghi allora le ragioni di questa sentenza, a suo avviso, "ossequiosa".

"Ma non capisce? Gran parte del regime questa volta si trova su posizioni convergenti apparentemente alle nostre. Il nemico da abbattere e da punire sono ufficialmente i piccoli partiti accusati di ogni infamita' e nequizia. Ma il regime non e' figlio dei piccoli partiti, e' soprattutto il prodotto dei grossi partiti di potere. Sono loro che vogliono il referendum e sono loro che hanno consigliato ai signori della Corte di accettarlo".

Per una volta non finisce nel suo mirino Scalfaro, da sempre accusato di essere il grande ispiratore delle sentenze della Consulta.

"Ma quei signori gli hanno fatto un favore".

Un favore? Perche'?

"Nel caso di rapina di diritto e di referendum, tutti avrebbero detto che Scalfaro era l'ispiratore della decisione. In qualche modo, quei signori lo hanno sollevato da una responsabilita' e da un'accusa, lo hanno coperto".

E ora?

"Ora tocca attendere le mosse di Scalfaro e saranno mosse, come al solito, poco istituzionali e tutte politiche".

Scalfaro deve solo decidere quando convocare gli elettori.

"Appunto. Una mossa politica. Perche' se indice il referendum per il 15 aprile non lascia spazio al Parlamento per fare una nuova legge elettorale. Infatti, i piccoli partiti legittimamente difenderanno il loro diritto alla vita e boicotterranno ogni riforma".

E se decidesse per il 15 giugno, ultimo giorno utile?

"L'anno scorso decise di farci votare con gli italiani al mare e soltanto il 9 per cento degli elettori seppe dei nostri referendum...".

Lei pensa che anche questa volta il Capo dello Stato decidera' per giugno?

"Non lo so perche' questa volta non ha a che fare con i Berlusconi, i Dini, i presidenti del suoi governi. Credo che il margine di manovra di Scalfaro sia davvero risicato e poi con quel che sta combinando Cossiga...".

 
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