Roma, 21 gennaio 1999
EMERGENZA CINESI A ROMA: IL SINDACO E' APPENA TORNATO DALLA CINA, NON CI HA DETTO, ANCORCHE' RICHIESTO, SE ABBIA PARLATO CON I DIRIGENTI CINESI DI DEMOCRAZIA E DIRITTI UMANI. HA FORSE PARLATO DEI CINESI A ROMA?
NOTA DI PAOLO PIETROSANTI
La foga della Amministrazione nei confronti degli esercizi commerciali gestiti da cittadini cinesi a Roma fa riflettere. Anche in considerazione della coincidenza temporale con il rientro del Sindaco Rutelli dalla Cina.
Come e' noto avevo nei giorni scorsi chiesto al Sindaco, con una amichevolissima lettera aperta, di render noto cosa avesse detto e chiesto agli alti dirigenti cinesi incontrati a proposito di democrazia, diritti della persona. Tanto piu' che Rutelli, quando mesi fa giunse a Roma il grande dissidente cinese Wei Jingshen, non lo ricevette. Chiedevo al Sindaco se almeno nei suoi colloqui a Pechino egli avesse ottenuto garanzie, o almeno avesse sollevato il problema.
Non mi e' giunta risposta, come non e' giunta alla citta'. Non sappiamo se Rutelli si sia almeno dichiarato, di fronte ai dirigenti cinesi, preoccupato per i genocidi in atto, per i lager che ospitano dai 600 agli 800 mila cinesi, per la recrudescenza della repressione che proprio in queste settimane ulteriormente si registra. Non sappiamo.
Ed e', credo, piuttosto o molto grave.
D'altra parte e' noto che gli immigrati cinesi in Italia sono generalmente molto e ben assistiti dalle loro rappresentanze diplomatiche e consolari, e una delle caratteristiche della imprenditoria e del commercio di Cinesi in Italia e' proprio il sostegno a queste attivita' assicurato dalle rappresentanze governative. Quindi di solito i Cinesi in Italia sono regolari, da tutti i punti di vista. Salvo coloro, naturalmente, che sono "fuori dal giro".
I dubbi e gli interrogativi che sorgono sono piuttosto tremendi, e magari ingiusti.
Ma una parola il Sindaco su quel che ha detto e concluso in Cina a proposito di democrazia e diritti della persona dovrebbe pure dirla, e le nubi di dubbi cattivi si dissolverebbero - spero - in un batter d'occhio.