IL LEADER RADICALEPannella: poi la vera riforma "all'americana"
da LA STAMPA, giovedi' 21 gennaio 1999
intervista di Ugo Magri
ROMA. Lei, Pannella, ha appena azzeccato una previsione...
"Era una notizia: ho dichiarato con 24 ore di anticipo che la Corte Costituzionale aveva gia' deciso di ammettere il referendum".
Ci dia allora un'altra notizia: vinceranno i si' o i no?
"Assolutamente i si'. Perche' quando la gente sa che un referendum va nella direzione ''americana'' del maggioritario secco, dove uno viene eletto e chi perde va a casa, allora lo vota massicciamente".
E se qualcuno invitasse gli italiani ad astenersi?
"E' tanta la fiducia nei politici, che gli italiani tornerebbero dal mare apposta per votare".
Si moltiplicano i "Comitati del no" di Lega, socialisti, Rifondazione...
"Serviranno a far meglio conoscere alle gente che si vota. E anche la loro gente votera'".
Amato sta studiando una riforma. Blocchera' il referendum?
"Mi sembra difficile. Basterebbe la seria opposizione di qualche decina di parlamentari per vanificare questo tentativo".
Dunque Amato perde tempo?
"Certo. O almeno, speriamo. Visto che la Corte non ha di nuovo abrogato il referendum, bisogna abrogare il tentativo oligarchico di Amato".
Insomma, il referendum si fara' e voi lo vincerete...
"Il pericolo e' dopo. Che passata la festa referendaria, tornino a gabbare il Paese, come hanno gia' fatto a piu' non posso".
Quando?
"Ad esempio, col referendum che stabili' di estendere la responsabilita' civile dei magistrati: poco dopo fu abolita con una legge che ha il nome di Vassalli. E poi il finanziamento pubblico dei partiti: fu abrogato nel '93 da un nostro referendum con oltre il 90% dei voti, ma l'hanno fraudolentemente ristabilito".
Stavolta i referendari staranno piu' attenti, non crede?
"I referendari? E' tutto da ridere... Questi grandi riformatori hanno raccolto le firme per gabbare l'elettorato, proponendo al Parlamento una legge diversa da quella che risultera' dalla vittoria del si'".
Di quale legge parla?
"Quella per passare al doppio turno di collegio, come volevano fare nel '93 (si beccarono il Mattarello)".
Invece?
"Invece le prossime elezioni politiche si dovranno fare con il sistema decretato dal voto popolare, e non con un altro sistema impapocchiato dai partiti".
Ma e' sicuro che, se vince il si', sara' un passo avanti? Secondo D'Alema, questo referendum e' bizzarro, confuso...
"Magari un po' lo e', e ho il dovere di riconoscerlo: in fondo, e' stato elaborato all'interno del movimento radicale. Ma e' il ''minor male possibile'', visto che la Corte Costituzionale ci ha impedito di presentare quesiti piu' chiari e precisi".
Minor male, ha detto?
"Si', perche' 150 trombati nei collegi uninominali siederanno poi in Parlamento per effetto del meccanismo che verra' fuori dal referendum".
Vede allora che sulla confusione ha ragione D'Alema?
"A me sembra piu' confuso lui del quesito, perche' abolendo i voti di lista e il meccanismo dello scorporo, il colpo al sistema partitocratico sara' comunque forte".
I piccoli partiti spariranno?
"Alcuni finiranno per scomparire".
E gli altri?
"Si salveranno facendo eleggere i loro rappresentanti dai partitoni, che hanno sempre avuto (sin dai tempi di Dc e Pci) l'interesse a farsi dei satelliti".
Che ne sara' dei progetti centristi di Marini, Cossiga, Dini?
"Alla lista aggiunga, ahinoi, Berlusconi".
Va bene, anche Berlusconi.
"Quei loro progetti resisteranno fino a quando non avremo una riforma ''americana'' del sistema politico".
E cioe'?
"L'elezione diretta del Presidente-capo dell'esecutivo, che siamo rimasti noi radicali i soli a sostenere, insieme al 70 per cento degli italiani. Il bipolarismo non basta piu', ci vuole il bipartitismo. E nemmeno questo basta...".
Lei e' incontentabile.
"Per battere questo regime partitocratico, occorre prima sconfiggere quel blocco sociale che da ottant'anni - attraversando fascismo e antifascimo - domina la politica. Ci vuole una rivoluzione liberale".
Fatta da chi?
"Da un nuovo blocco sociale, che unisca 7 milioni di partite Iva, imprenditori, ceti non protetti, disoccupati e sottoccupati...".
Sara' questo il suo prossimo campo di battaglia?
"Non so se e quando rientrero' effettivamente nella lotta politica".
Da che cosa dipende?
"Dagli italiani, se si decideranno o no a darci forza e fiducia".