Piu' di 10 mila persone autoorganizzate che per i loro scopi, corporativi ma anche di sopravvivenza, non esitano a marciare verso la capuitale sfidando polizia e governo.Non e' la prima volta che lo fanno ne' la prima in Europa, ricordo i minatori al tempo della Teacher, pero' credo che la forza di ribellione di queste persone, lo stato di necessita' in cui si trovano debba essere considerato con un occhio alla situazione italiana.
Da noi, sono gli squatter, gli autonomi, talvolta i leghisti e i tifosi calcistici, quelli che ingaggiano tali lotte per i motivi piu' disparati, la forza lavoro e' invece cloroformizzata attraverso accordi para stato sindacati, da manifestazioni sul lavoro insieme al governo.
Il livello salariale passa attraverso valutazioni burocratiche, corporative, parametrato da innumerevoli variabili che attraverso contratti nazionali che fanno piombare il lavoratore in uno stato di incoscenza, sia sul lordo delle sue entrate, attraverso il sotituto d'imposta, che sui vari balzelli di iscrizione-rinnovo automatico alla triplice e cosi' via.
Non so dove sto andando ma la lotta vittoriosa per ottenere il 30 per cento di aumento del salario dei minatori ungheresi non e' una cosa da poco, certo poi non si sa dove il governo trovera' i soldi, perche' questa categoria deve essere sempre assistita come durante Ceasuscu ecc ecc
Pero' il moto popolare che batte le forze dell'ordine e che quasi consapevolmente si prepara ad affrontaere i cararmati e' affascinante.