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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Roberto - 27 gennaio 1999
REFERENDUM

Credo di fare cosa utile a tutti replicare in questa conferenza il seguente testo di Marco Nardinocchi < m_nardinocchi@yahoo.com >, tratto dalla mailing list "Radicali", che risponde ad alcune obiezioni sul referendum sulla quota proporzionale.

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Ho letto con interesse un paio di interventi sul referendum a cui

vorrei rispondere.

Quanto al referendum sul doppio turno nei comuni e' utile ricordare che

si deve attendere un altro anno ancora per l'eventuale deposito e due

anni per il voto, arriveremmo quindi al 2001. Cio' premesso, la cosa mi

troverebbe abbastanza d'accordo.

Veniamo ora al referendum anti-proporzionale ideato da Emilio Colombo

e da me.

Innanzitutto vorrei sgombrare il campo dalla faziosa e ormai risibile

argomentazione anti-referendaria, per la quale la consultazione

popolare e' troppo costosa (cfr. ad esempio Berlusconi) e percio' da

evitare.

Punto primo, a me pare che la democrazia non abbia prezzo!! Seguendo

quel tipo di ragionamento si dovrebbe concludere, infatti, che una

monarchia assoluta e' migliore di una democrazia parlamentare, perche',

non prevedendo elezioni, consente cospicui risparmi alla comunita'!!!

In secondo luogo basterebbe introdurre il voto elettronico per

abbattere drasticamente i costi delle consultazioni elettorali e

referendarie.

Venendo poi al merito del referendum, vorrei chiarire, spero una volta

per tutte, che con il sistema di risulta non sara' piu' possibile

mantenere un identita' distinta per ogni partito della coalizione. Ogni

coalizione, quindi, avra' un solo volto davanti agli elettori ed un

unica fonte di consenso. Chiunque decidesse di distaccarsi dalla

coalizione di provenienza lo farebbe a proprio rischio e pericolo,

andando incontro a quasi certa estinzione. Ecco perche' i

rappresentanti non saranno piu' i partiti, ma i parlamentari, e per

essi (a diffrenza dei partiti) varra' finalmente quella accountability

(responsabilita') che solo i sistemi compiutamente maggioritari possono

assicurare.

Citare il referendum del '93 significa non fare giustizia alla verita'.

Innanzitutto quel voto popolare "introduceva" il maggioritario per il

75% dei senatori lasciando il sistema di recupero degli altri immutato

(per gruppi di candidati). La Mattarella, invece, stravolgendo quella

interpretazione, manteneva la scheda proporzionale col preciso intento

di inquinare tutto il sistema.

La scheda proporzionale ottiene infatti l'effetto di contare i partiti

all'interno delle coalizioni, e di conferire loro un elettorato

proprio. Tale semplice fatto implica che ciascuno partito possa

contrattare la propria posizione, prima, durante e dopo la formazione

dei governi. E lo puo' fare perche' l'eventuale minaccia di abbandono

della coalizione e'credibile, protetta com'e' dall'ombrello della quota

proporzionale. Col sistema post refendario, invece, una minaccia di

quel tipo sarebbe non credibile e quindi inefficace.

Nota di chiusura: il problema non e' mai stato per i liberali ottenere

un sistema istituzionale che garantisca la massima rappresentanza di

liberali (sarebbe questa una interpretazione assai poco "liberale"),

ma semmai di avere un sistema che consenta agli elettori di decidere

chi li governa e di mandarli a casa a fine mandato se questi anno

governato male.

Segnalo a chiunque volesse approfondire queste questioni il sito

internet del COM.DI.R.EL.

www.geocities.com/CapitolHill/Lobby/3958

Marco Nardinocchi

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