tuttavia, in deroga alla mia preferenza per l'etica delle conseguenze rispetto a quella dei princìpi, sono più affezionata al concetto di "crimine contro le libertà".
non discuto che la questione sia anche (e magari soprattutto) un problema di politiche pubbliche, tuttavia il compito prevalente di uno stato "liberale" certamente NON dovrebbe essere quello di imporre stili di vita.
o no?
mi piacerebbe da parte nostra un'impostazione un poco più "libertaria" e un po' meno saggiamente saggia (solo *un po'* meno, per carità!).
lasciamo fare quel tipo di politica premurosa alle altre componenti dell'universo antiproibizionista, ci riescono egregiamente...
:)
matter when it causes health risks to consumers and harm to the whole community, but we should never forget that in a free society, the foremost duty of the state governments is to protect individuals from others who might harm them, it is not imposing people lifestyles, undermining their free will to make personal choices by using the notion of "addiction" or of "mental illness"