Comunicato di Daniele Capezzone, coordinatore della campagna "Leva la leva" del Partito Radicale:
Roma, 6 febbraio 1999 - La lettura degli ampi servizi che i quotidiani e le agenzie di stampa continuano a dedicare alla questione della riforma del nostro sistema di difesa è interessante ed istruttiva sia per ciò che in quegli articoli è consentito leggere, sia per ciò che - come sempre all'unanimità- la stampa italiana ha invece ritenuto di omettere e di censurare.
Per ciò che riguarda quest'ultimo aspetto, non essendo affetti da sindrome di Stoccolma, torniamo a denunciare con forza la sistematica cancellazione di tutte le iniziative assunte su questo fronte dal Partito Radicale negli ultimi mesi. E' vero: abbiamo "colpe gravi" da scontare. Abbiamo la "colpa" di avere letteralmente catapultato nell'attualità politica il tema in questione, lanciando la proposta dell'abolizione secca della leva obbligatoria militare e civile. Abbiamo la "colpa" di avere già raccolto su questo tema decine di migliaia di firme, non limitandoci allo sterile "comunicatificio" della politica italiana, ma dando sostanza di lotta alla nostra iniziativa. Abbiamo la "colpa" di avere promosso dibattiti, organizzato convegni, offerto spazi a tutte le voci attraverso il servizio pubblico di Radio Radicale. Bene, tutte queste "colpe" devono essere "pagate" con il silenzio di una stampa che ha scelto, in questi giorni, di non dedicare alle nostre iniziative nemmeno un rigo. Nemmeno una "breve" tra l
'oroscopo e le previsioni del tempo. Niente di niente. Neppure se e quando a parlare è stata la Commissaria Europea Emma Bonino
Nel frattempo, però, colpiti da improvviso malessere, cominciano a venire allo scoperto i piccoli e grandi burocrati che sul carrozzone del servizio civile hanno costruito le proprie rendite di posizione tanto sul piano politico quanto su quello strettamente economico. Come un sol uomo, infatti, sono insorti i rappresentanti della Caritas, dell'Arci e dell'Associazione Obiettori Nonviolenti, tutti concordi - per la verità, arrampicandosi faticosamente sugli specchi- nella difesa di uno "status quo" costituito da un servizio militare costoso, inefficiente e del tutto inadeguato alle attuali esigenze di difesa, e da un servizio civile burocratizzato e parassitario che già oggi regala ogni anno forza lavoro ai "professionisti del volontariato" per un valore superiore ai 1.000 miliardi di lire. Tutto ciò non fa che confermare quanto andiamo sostenendo da tempo in assoluta solitudine: occorre colpire in radice il principio dell'obbligatorietà della leva per impedire che la "grande riforma" del nostro sistema di d
ifesa diventi il pretesto per spostare il "parco buoi" dei giovani di leva dal versante militare a quello civile, e regalare così a vecchie e nuove burocrazie parastatali, parasindacali e parapartitiche altre decine - se non altre centinaia - di migliaia di lavoratori a costo zero.
Di tutto questo si è accorto - e gliene diamo volentieri atto- il capo di stato maggiore della Difesa Guido Venturoni. Continua invece ad apparirci imbarazzante - e imbarazzato - il silenzio della quasi totalità della classe politica e giornalistica di questo paese.
Partito Radicale
Tel: 06-689791
Fax: 06-68805396
www.radicalparty.org