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Conferenza Rivoluzione liberale
Fischetti John - 9 febbraio 1999
Ri: Crimini

Non credo. La salvaguardia del diritto di opinione resta del tutto valida.

C'e' gente che va in giro con bandiere rosse e nere con la svasica dicendo che

bisogna salvaguardare la razza e cazzate simili. C'e' gente che va in giro con

bandiere rosse con falce e martello che dice che bisogna abolire la proprieta'

privata e fare la grande purga d'occidente. C'e' gente che va in giro a dire

che ammazzare un feto e' un crimine e quindi, per difendere il piu' debole, e'

giusto ammazzare i medici che praticano l'aborto. Tutte opinioni. Voltaire

aveva espresso bene, secondo me con qualche forzatura. Io riscriverei la frase

cosi': "Non condivido la tua idea ma non faro' nulla per impedirti di

esprimerla e diffonderla". Fra l'altro abolirei subito i reati di "apologia" e

"istigazione". E' ora di finirla di considerare le persone dei minus abens

incapaci di decidere con la propria zucca e facili prede dei condizionamenti

di qualunque arruffapopoli.

Altra cosa sono i fatti. Se qualche testa rapata ammazza un barbone o un turco

va sanzionata. Se qualche "compagno" troppo zelante spara a un "padrone o

servo di padroni" va sanzionato. Se un integralista azzoppa un medico

abortista va sanzionato.

A me sembra che sia "giusto" e ragionevole considerare le decisioni e le

conseguenti responsabilita' politiche come "fatti". Nel senso, per esempio,

che Milosevic non ha sparato a nessuno, pero' ha dato ordini e disposizioni

che lo rendono mandante di omicidi, in numero e qualita' tali da considerarlo

probabilmente crimine di genocidio.

Se un politico nega per mezzo di decisioni di governo (sostenute da una

maggioranza politica) i fondamentali diritti umani, come per esempio i

medicinali necessari a una persona farmacodipendente, questo e' un "fatto" che

secondo me va sanzionato. Se poi il numero di persone farmacodipendenti che

ricevono danni da queste decisioni o addirittura ne muoiono e' alto, come in

effetti e', il crimine diventa quantomeno di strage.

Non dimentichiamom, inoltre, che uno dei rischi maggiori di un sistema

democratico compiuto e' quello che si instauri una "dittatura della

maggioranza" e che compito di legislatori accorti e' di togliere dai poteri

dei futuri governi e parlamenti alcuni ambiti fondamentali e irrinunciabili.

Ad esempio il discorso sulla pena di morte, ma piu' in generale ogni

possibilita' di limitare o annullare diritti umani, politici, economici delle

convenzioni internazionali ratificate e/o, per esempio, quelli che la nostra

Costituzione definisce "inviolabili". Altro discorso, che non mi sembra il

caso di affrontare ora, e' quello dei diritti "civili".

L'italia ha accettato questa visione della "limitazione" dei poteri della

politica. Se oggi un governo o un parlamento prende delle decisioni che

limitano o annullano un diritto fra quelli sopra citati agisce al di fuori

delle proprie competenze. E se un Presidente della Repubblica controfirma una

legge del genere tradisce quello che ha giurato di difendere. Altro che

"irresponsabilita'" in senso tecnico.

Inzani mi sembra analizzi bene in senso tecnico le "fattispecie" di reato.

Puoi argomentare le tue perplessita' sulla base delle analisi di Inzani?

John

--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem

 
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