Non credo. La salvaguardia del diritto di opinione resta del tutto valida.
C'e' gente che va in giro con bandiere rosse e nere con la svasica dicendo che
bisogna salvaguardare la razza e cazzate simili. C'e' gente che va in giro con
bandiere rosse con falce e martello che dice che bisogna abolire la proprieta'
privata e fare la grande purga d'occidente. C'e' gente che va in giro a dire
che ammazzare un feto e' un crimine e quindi, per difendere il piu' debole, e'
giusto ammazzare i medici che praticano l'aborto. Tutte opinioni. Voltaire
aveva espresso bene, secondo me con qualche forzatura. Io riscriverei la frase
cosi': "Non condivido la tua idea ma non faro' nulla per impedirti di
esprimerla e diffonderla". Fra l'altro abolirei subito i reati di "apologia" e
"istigazione". E' ora di finirla di considerare le persone dei minus abens
incapaci di decidere con la propria zucca e facili prede dei condizionamenti
di qualunque arruffapopoli.
Altra cosa sono i fatti. Se qualche testa rapata ammazza un barbone o un turco
va sanzionata. Se qualche "compagno" troppo zelante spara a un "padrone o
servo di padroni" va sanzionato. Se un integralista azzoppa un medico
abortista va sanzionato.
A me sembra che sia "giusto" e ragionevole considerare le decisioni e le
conseguenti responsabilita' politiche come "fatti". Nel senso, per esempio,
che Milosevic non ha sparato a nessuno, pero' ha dato ordini e disposizioni
che lo rendono mandante di omicidi, in numero e qualita' tali da considerarlo
probabilmente crimine di genocidio.
Se un politico nega per mezzo di decisioni di governo (sostenute da una
maggioranza politica) i fondamentali diritti umani, come per esempio i
medicinali necessari a una persona farmacodipendente, questo e' un "fatto" che
secondo me va sanzionato. Se poi il numero di persone farmacodipendenti che
ricevono danni da queste decisioni o addirittura ne muoiono e' alto, come in
effetti e', il crimine diventa quantomeno di strage.
Non dimentichiamom, inoltre, che uno dei rischi maggiori di un sistema
democratico compiuto e' quello che si instauri una "dittatura della
maggioranza" e che compito di legislatori accorti e' di togliere dai poteri
dei futuri governi e parlamenti alcuni ambiti fondamentali e irrinunciabili.
Ad esempio il discorso sulla pena di morte, ma piu' in generale ogni
possibilita' di limitare o annullare diritti umani, politici, economici delle
convenzioni internazionali ratificate e/o, per esempio, quelli che la nostra
Costituzione definisce "inviolabili". Altro discorso, che non mi sembra il
caso di affrontare ora, e' quello dei diritti "civili".
L'italia ha accettato questa visione della "limitazione" dei poteri della
politica. Se oggi un governo o un parlamento prende delle decisioni che
limitano o annullano un diritto fra quelli sopra citati agisce al di fuori
delle proprie competenze. E se un Presidente della Repubblica controfirma una
legge del genere tradisce quello che ha giurato di difendere. Altro che
"irresponsabilita'" in senso tecnico.
Inzani mi sembra analizzi bene in senso tecnico le "fattispecie" di reato.
Puoi argomentare le tue perplessita' sulla base delle analisi di Inzani?
John
--- MMMR v4.80reg * Gutta cavat lapidem