Sono molto preoccupato per la sentenza della Corte di Cassazione che ormai "volgarmente" viene definita dei jeans. Non entro nel merito del fatto: che la ragazza sia stata o no stuprata, che si sia inventata tutto, mi interessa relativamente. Sono invece molto preoccupato per un passaggio della sentenza: la dove si sostiene "che è illogico affermare che una ragazza possa subire supinamente uno stupro, che è una grave violenza alla persona, nel timore di patire altre ipotetiche e non certo più gravi offese alla propria incolumità fisica". Richiamo l'attenzione a quell' "una" ragazza. Non la ragazza in questione, ma "una". Si stabilisce insomma una regola generale. Poco prima si sottolinea che nel corpo della ragazza non sono stati riscontrati segni di colluttazione.
Ne ricavo che per parlare di stupro occorre che la vittima si comporti come Maria Goretti; se non si accetta il martirio, si è consenzienti; ci si "sta";per non "starci", bisogna farsi massacrare di botte; o sante, o puttane, è questa la filosofia che colgo da questa sentenza, che rivela una mentalità cattolica con cui sempre più dovremo fare i conti perché fatalmente confligge con tutto quello che noi riteniamo sia giusto, e sia giusto fare. Una conferma la ricavo dal fatto che l'estensore della sentenza è Aldo Rizzo: ex parlamentare della sinistra indipendente, ex vice-sindaco di Palermo al tempo della giunta pasdaran di Leoluca Orlando: quando un sedicente coordinamento antimafia insultava Leonardo Sciascia dandogli del quaquaraqua, e i consiglieri e i teorici della "primavera palermitana" erano i gesuiti Bartolomeo Sorge e Ignazio Pintacuda ("Il sospetto è l'anticamera della verità", ricordate?). Credo che anche contro questa "cultura" sia urgente fare resistenza..
Last but not least:
La sentenza della Cassazione è stata pubblicata integralmente dal Giornale. Ottima cosa. Ma credo sia estremamente grave che siano stati pubblicati anche i nomi, per intero, sia della ragazza che ha denunciato lo stupro, sia dell'uomo che l'avrebbe commesso.