Condividendo le preoccupazioni di Vecellio circa alcuni passi della discussa sentenza, trovo altrettanto preoccupanti certe dichiarazioni di professioniste del diritto.
Un alto magistrato (donna) interpellato dal telegiornale ha affermato che una donna in lacrime che racconta di aver subito uno stupro deve essere creduta (tesi sostenuta in altre circostanze, in modo meno apodittico, da Dacia Maraini, che però per fortuna non fa il giudice).
Tina Lagostena Bassi, nella trasmissione "Pinocchio", ha biasimato il difensore del presunto stupratore, perchè un avvocato "di una certa parte politica" non dovrebbe assumersi l'incarico di difendere simili imputati.
Non si sa davvero cosa sia socialmente più preoccupante:
gli stupratori? I magistrati catto-fascisti? O il fondamentalismo femminista?