Credo che i garantisti liberali e libertari dovrebbero stare attenti agli automatismi.
Nel caso dei "jeans", la risposta di alcuni alla corale rivolta delle deputate e dei notabili contro la sentenza mi pare, appunto, un automatismo che non tiene conto di alcune realta'.
Sentivo la Maiolo, ma anche altri, stamattina: sarebbero, gli "insorti", garantisti a senso unico, piagnoni, i quali non ammettono che un accusato di stupro possa essere innocente, ecc.
Addirittura qualcuno adombrava un attacco politico alla Cassazione.
I garantisti a senso unico ci sono, eccome.
Puo' certamente essere che l'imputato sia innocente: le considerazioni del suo avvocato non mi paiono fantascienza. Ben vengano le revisioni del processo d'appello, ben venga ogni possibile dubbio serio sulla condanna.
Ma non e' questo il punto. Credo che tutti i garantisti/libertari - dopo aver espresso dubbi e sospetti e fastidi, legittimi ed anche comprensibili, a proposito di alcuni insorti - farebbero molto bene anche a preoccuparsi per certe considerazioni in una sentenza che vale in generale, pure per le loro figlie e compagne (o figli e compagni), che torna ad un passato recente e becero.
Altrimenti rischiano di diventare professionisti della controindignazione.
Come ricordava Vecellio, i giudici affermano, in pratica, che la vittima deve poter dimostrare di aver lottato duramente, per essere creduta. Insomma, la paura non e' ammessa, per sentenza. Se una ragazza aggredita decide di lasciar fare, per non prendere troppe sberle, e' come se avesse fatto una libera scelta; lo dice la Cassazione, e varra' per i processi futuri.
Inoltre - e NON e' un dettaglio folcloristico - se la donna indossa i jeans, le possibilita' che sia stata violentata scendono vertiginosamente, per legge.
Qua la gurisprudenza torna al medioevo, altroche', e non solo per quello specifico caso.