Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella
Roma, 14 febbraio 1999
"Muovendosi in questi mesi con la accortezza del più proverbiale elefante tra le cristallerie, il Governo e la maggioranza hanno in questi mesi ottenuto l'effetto di stroncare sul nascere un mercato competitivo per la tv digitale italiana.
Colpiti dall'ossessione legislativa e regolamentativa che li assale quando si parla di TV, gli statalisti italiani, guidati da Vita e Giulietti e ben spalleggiati dal Polo (non direttamente quello televisivo), hanno distrutto la speranza che almeno nel mercato di nicchia della TV a pagamento gli utenti oppressi da canone potessero godere i frutti della concorrenza tra i migliori operatori privati a livello mondiale.
Ora i cocci che questo pasticcio a lasciato dietro di sé non possono essere ricomposti, ma il governo farebbe atto di intelligenza se ritirasse l'imbarazzante Decreto sui diritti del calcio, frutto di una cultura dirigista, autarchica ed anti mercato che continua a caratterizzare la classe politica italiana.
Quanto all'alibi della necessità di garantire ai cittadini pluralismo e correttezza nell'informazione, su questo il partito Rai e i suoi accoliti guadagneranno un briciolo di credibilità solo se e quando Parlamento, Governo, Authority e magistratura non abbiano ottenuto il rispetto - ivi comprese le sanzioni di legge - delle direttive del Parlamento stesso contro l'uso strumentale e violento dell'informazione che l'azienda di Stato ha sistematicamente compiuto in questi anni; prima di tutto nei confronti dei radicali, come denunciato dal Presidente Storace e documentato negli atti della Commissione parlamentare di vigilanza".