Roma, 15 febbraio 1999
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"Dopo Celli, Zaccaria. Se fossimo in un paese in cui il libero mercato non sia solo uno slogan buono per tutte le occasioni, una risata seppellirebbe le proposte di "privatizzazione" della Rai avanzate prima da Celli e ora dal Presidente Zaccaria.
L'idea, infatti, non è quella che lo Stato si liberi finalmente del fardello di una televisione di Stato per lasciare, riservandosi al più il ruolo di garante delle regole, alla libera concorrenza la soddisfazione delle esigenze dei teleutenti. No, quello che si propone è di drenare altre risorse dei contribuenti, gli stessi che pagano il canone, sotto forma di investimenti in azioni di una "holding" o di alcune "divisioni". Il tutto, ribadisce Zaccaria, senza che venga a mancare il ferreo controllo (51%) dello Stato e quindi dei partiti sulla Rai-TV. Altro che privatizzazione, si tratterebbe, ancora una volta, di statalizzare il risparmio privato.
Con l'esito finale che il Governo si troverebbe a continuare il "bocca a bocca" per salvare l'azienda di Viale Mazzini non solo per rispondere alle pressioni del ben nutrito "partito Rai", ma anche di una pletora di investitori e risparmiatori a cui Celli e Zaccaria vorrebbero rifilare la loro "patacca".
Quanto alla necessità di assicurare il "controllo sul pluralismo dell'informazione", cercando di rimanere seri, chiediamo a Zaccaria, di dare pubblicamente conto di cosa è stato delle risoluzioni della Commissione parlamentare di Vigilanza sulle discriminazioni della Rai nei confronti delle iniziative radicali, rimaste lettera morta ormai da un anno."