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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 27 febbraio 1999
I NIPOTINI DI PANNELLA, TECNOLOGICI E RAMPANTI
All'assemblea dei Mille la leadership sara' affidata a un ventisettenne con laurea alla Bocconi

Da LA STAMPA, sabato 27 febbraio 1999

Di Filippo Ceccarelli

Mille e ben piu' di mille. Per l'esattezza saranno 1722 i radicali (ma il 35,7 per cento non ha mai versato soldi al partito, ai club Pannella) che dal 5 marzo, per tre giorni, all'hotel Ergife di Roma, parteciperanno all'Assemblea dei Mille, appunto, "per la rivoluzione liberale e gli Stati Uniti d'Europa".

Questa specie di mini-congresso di rifondazione del radicalismo italiano, oggi ridotto all'ultima spiaggia, servira' a lanciare o comunque a sondare le possibilita' di una nuova leadership, affidata a un giovane pannelliano di appena 27 anni: Marco Cappato, laurea alla Bocconi e occhi grigio-azzurri, lunghi capelli neri e ragguardevole esperienza di lobbying all'Onu, "designato" coordinatore appena 15 giorni fa in un'assemblea cui ha preso parte collegato via real-audio dalla sede radicale di New York.

Oltre che da una paginona pubblicata a pagamento sui nove maggiori quotidiani - sul modello dei reperti anatomici di Oliviero Toscani si vede un cervello umano abbastanza choccante e sotto la scritta: "arma rivoluzionaria" - l'annuncio dell'assemblea dei Mille e' stato dato anche in una conferenza stampa convocata nella sede del partito, a via di Torre Argentina, che anche ieri appariva come sempre piena di fervore e di caos.

Dietro al tavolo c'era Emma Bonino.

La commissaria europea, candidata al Quirinale dal comitato "Emma for president", ha compiuto un'analisi piu' che plausibile sul "disfacimento" della vita politica italiana, dominata da una "partitocrazia virtuale" che ha tradito le aspettative riformiste dei cittadini e creato, sigla dopo sigla, illegalita' dopo illegalita', una situazione "da Libano".

Quindi ha esposto il senso di questa iniziativa dei Mille, che e' la prima senza Pannella - ritiratosi ad aspettare le condizioni per un rientro all'altezza del personaggio - come una specie di ultima spiaggia.

A fianco alla Bonino, per la prima volta c'era Cappato, giacca cravatta e scarponi, linguaggio prudente, possibile interprete di un radicalismo fotogenico, tecnologico e internazionale che piace alle mamme e ai figli, insomma alle famiglie. Molto educato, molto disponibile, molto perbene. Inimmaginabile nella vecchia sede del partito, dove ogni trasgressione era all'ordine del giorno, "nei bagni bisognava andare in apnea - ricorda la Bonino - e venivano anche a bucarsi".

Cappato e' certo un giovane affidabile e preparato, ma un po' sembra un indossatore. A sentirlo parlare di "riconversione del patrimonio del partito" - entita' generica che pure comprende cose vive e importanti: si pensi a Radio Radicale e ad Agora' Telematica, ma anche al know-how referendario o alle organizzazioni non-violente e anti-proibizioniste - ecco, anche solo ad immaginare questo ventisettenne alla guida di una turbolenta assemblea radicale viene da pensare a come passa il tempo.

Considerazione non necessariamente malinconica, comunque tale da produrre nell'osservatore l'idea che il pannellismo e' ormai definitivamente arrivato alla terza generazione. Dopo i fratelli, cioe' (Stanzani, Mellini, Strik Livers, Spadaccia, Teodori) e dopo i figli (Bonino, Vigevano, Cicciomessere, Aglietta, Rutelli, Taradash, Negri, Calderisi, Dell'Alba, Bernardini) e' ora suonata l'ora dei nipotini di Marco.

In altri termini: Cappato aveva due anni al tempo del referendum sul divorzio, ha lavorato alla Danone e fatto qualche "tavolo" fino a quando Pannella non l'ha spedito al gruppo parlamentare a Bruxelles. Da qui si e' spostato a New York, dove il pr ha lo status di organizzazione non governativa, dedicandosi con successo a far nascere (con campagne di stampa e costituzione di una rete di esperti) il Tribunale Internazionale contro i crimini di guerra. A sorpresa, secondo logiche formalmente ancora un po' misteriose, ma dietro cui pare comunque di scorgere l'ispirazione pannelliana, e' stato fatto coordinatore.

Nel frattempo c'e' da dire che il mondo radicale e' andato incontro a una crisi piu' tremenda del solito: confusione, incertezza politica, scazzi furibondi, deficit di procedure. La malattia e in seguito l'incombente assenza di Pannella (la cui presenza viene altresi' data per certa all'Ergife nei giorni dell'assemblea, ma ad una iniziativa regionale di An) non hanno semplificato le cose.

Ma questo si sa che e' un partito pieno di sorprese. Mai sottovalutare cio' che Emma Bonino ha definito "l'irragionevolezza, l'intemperanza, la follia radicale".

 
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