Il testo contiene di certo degli errori, il mio scanner ha tendenze
cattocomuniste, ultimamente.
Dapprima il fatto. Ieri mattina "La Stampa" dedicava la sua seconda
pagina ad un sondaggio, anche pree-lettorale, dell'Explorer. Invano si
sarebbe cercato un qualche risultato sulla "Lista Pannella" o altre sigle
riconducibili all'area radicale. Interpellato, "Explorer" sostiene che, su
mille sondati, solo uno, per le Europee, abbia dichiarato "Partito
Radicale" (e non: Lista Pannella) e solo quattro, per le politiche "Lista
Pannella". Quindi, comprensibilmente, la "Lista Pannella" si sarebbe
trovata a confluire nella voce: "altri". Tutto chiaro, dunque? Vediamo. Da
oltre un anno tutti i sondaggi di tutte le varie agenzie demoscopiche
hanno registrato almeno dieci risposte su mille a favore della Lista
Pannella. L'ultimo sondaggio della SWG, per l'Espresso ,ci aveva dato il
2%, cioe' il consenso di venti persone su mille.
In queste ultime settimane non vi e stata, sui media italiani, alcuna
nostra presenza negativa o positiva che sia. Semmai I'andamento dell
riforme mancate, dell'economia,. della giustizia, delle risse
partitocratiche; fra nuovi ragli e vecchi belati, con un paese che sta
divenendo l'ultimo dell'Europa e, per ora, il primo dell'altra sponda
mediterranea, continuano a suffragare analisi, previsioni obiettivi e
alterita' del movimento radicale e cui si risponde con la violenza
dell'ostracismo (nei risultati di netto e indubbio stampo fascista,
comunista, clericale e, rispetto alle nostre leggi, di stampo letteralmente
e sul piano tecnico-giuridico CRIMINALE). Nulla, dunque, che possa in
qualche modo giustificare il crollo del 90 per cento dell'elettorato della
'Lista Pannella", con la conseguente sua scomparsa come forza politico-
elettorale italiana dalla pagina La Stampa-Explorer.
Nulla.
Staremo quindi a vedere i prossimi sondaggi. Sta di fatto che v'e' un
nocciolo durissimo di elerttorato che continua a farci fiducia, piu' o meno
nella misura in cui lo fa all'Udr, Comunisti Italiani, diniani; tutti carichi di
ministri e di sottopotere, ogni giorno campeggianti nelle prime pagine
della stampa di regime, malgrado il "'genocidio culturale dei radicali"
documentato e denunciato dal Presidente della Commissione di
Vigilanza Francesco Storace. Storace non ha esagerato. Le
enciclopedie sovietizzate ci tolgono dalle loro pagine, o come il Larousse
ci dedicano righe cariche di disinformazione. Da anni siamo esclusi
totalmente da tutti i contenitori politici della Rai-Tv: presenza zero.
L'ostracismo si estende da noi a tutti i nostri temi, anche su quelli che
lo scorso anno furono votati da dieci milioni di italiani.
In queste condizioni lottare e arduo, pressoche' impossibile. Non vi sono
regole che tengano. Una giurisdizione fellona, traditrice, sovversiva,
letteralmente venduta al potere, del quale e divenuta pilastro, vigila
anche qui a tutela di. crimini e criminali, ricevendone in premio anche
condizioni di carriera e di remunerazione, di protezione seaza confronti
in altri paesi.
Occorre prendere coscienza del fatto che i giudici padroni dell'ordine
giudiziario stanno ostruendo ogni percorso di amministrazione pubbica
della giustizia, ogni realta' che sappia di Stato di diritto in Italia. Occorre
abbatterne il potere, sbarazzarci di loro. Sara' difficile, ma se non si
tenta neppure di cominciare la violenza - che noi sappiamo essere , e'
oltre che molto spesso assassina anche suicida - restera' l'unica arma
agibile in difesa della liberta' e del diritto.
Io non saro' presente all'Assemblea dell'area radicale che si apre
all'Ergife venerdi' pomeriggio, anche se sta preannunciandosi come le
piu' numerosa della storia di questi decinni radicali. Mi sembra, infatti
che perfino questo movimento, assolutamente il solo che stia al regime
di oggi come gli Ernesto Rossi, i Salvemini, gli Sturzo lo furono rispetto
al regime di allora, sia oggi difensore adeguato dei propri imperscrittibili
e negati diritti; e, a fortiori di quelli degli altri, di tutti.
Saro - beneaugurante - in attento ascolto di questi lavori. Per poi
decidere se e quando rientrare nel campo della lotta politica organizzata,
comunque radicalmente distinto e lontano dala polvere e dal fango
"liberali" di oggi, da D'Alema a Prodi, e dai loro attuali "collabo'", o
oppositori che dir si voglia.
Marco Pannella