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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Claudio - 5 marzo 1999
SECONDA PUNTATA.
Un elemento di riflessione. Si parla di "regime", di "blocco sociale" e quantaltro. Stiamo ai fattti. L'altro ieri il Senato, su proposta del relatore della legge per la depenalizzazione dei reati minori (per la cronaca, il popolare Luigi Follieri), ha introdotto nel provvedimento un emendamento che prevede una enorme delega al governo in materia di reati tributari.

"In caso si elevata offensività sociale per l'erario" a causa dell'evasione fiscale il governo può prevedere pene detentive da sei mesi a sei anni per omessa dichiarazione dei redditi, per falsa dichiarazione, per falsa documentazione nella dichiarazione dei redditi. Il tutto per decreto: il governo cioè grazie alla delega Follieri dovrà definire i nuovi reati tributari e le relative pene (da 6 mesi a 6 anni ripeto) con un provvedimento, il decreto legislativo, che poi passerà all'esame delle competenti commissioni parlamentari di camera e senato solo per un parere consultivo.

1. il governo si è preso una delega per reati penali.

2. questa delega è alquanto generica e quindi lascia il campo a abusi e quantaltro.

3. con decreto governativo si stabilireanno pene detentive da sei mesi a sei anni anche per comportamenti tributari scorretti.

4. il tutto all'interno della legge sulla depenalizzazione dopo che per quattro volte il tentativo della superdelega per i reati tributari non era riuscito.

Ora è ovvio che l'evasione fiscale sia un fatto grave e non accettabile, però....

a. è accettabile che il governo fissi pene e reato con suo decreto?

2. è accettabile che possa definire pene gravi, sei anni di carcere, per dichiarazioni magari semplicemente inesatte (il vincolo previsto nella delega, "l'elevata offensività sociale per l'erario", naturalmente può essere comodamente interpretato a cavolo)?

3. è comico che il tutto avvenga all'interno della discussione sulle depenalizzazioni?

Morale. Il ministro Visco e la maggioranza di centrosinistra probabilmente vuole fare un po' di "lotta all'evasione" con il carcere: é vero che negli usa si va dritti in prigione per ragioni fiscali (almeno così succedeva un tempo, ora francamente non lo so..) percò mi pare che, in presenza di una tassazione elevata e specialmente confusionaria, come quella italiana, un po' più di accortezza ci vorrebbe.

Il problema interessa a tutti: più che un discorso di "blocco sociale" cioè è un problema che riguarda l'ampio "ceto intermedio" della nostra società: secondo me è accettabile e giusto pagare tante tasse. Lo richiede la politica macroeconomica, lo richiede la giustizia sociale e, nonostante quello che pensano i neoliberisti fondamentalisti, fa pure bene (non sopra un certo limite ovviamente). Ma più si pagano tasse più devono essere previsti strumenti istituzionali di controllo della spesa pubblica e di decisione anche diretta dei cittadini su tasse e scelte di bilancio. Insomma se il 45 per cento del pil va allo stato (cosa ripeto che io non demonizzo affatto, al contrario dei neoliberisti fondamentalisti) allora devono essere previsti assolutamente strumenti istituzionali di controllo, ad esempio i referendum in materia fiscale e tributaria.

Questo, poi, la delega per i reati tributari, non é neppure materia che ricade nel divieto costituzionale dei referendum, quindi potrebbe essere oggetto di una simpatica battaglia......

NB. a parte radio radicale, nessun organo di stampa mi apre si è accorto della questione.....un ottimo esempio di atteggiamenti di "regime", mi pare.....

 
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