"Necessario mettere in vendita Radio Radicale, Agorà, la sede del Partito"Roma, 5 marzo 1999
Intervenendo nella prima giornata dell'Assemblea dei Mille per la Rivoluzione Liberale e gli Stati Uniti d'Europa (Roma, 5-7 marzo - Hotel Ergife, Via Aurelia 619), Paolo Vigevano, editore di Radio Radicale, ha, tra l'altro, affermato:
"Per l'assalto al regime, per aprire nel muro dell'oppressione di regime le breccie attraverso le quali far passare diritto e libertà prima che tornino, come già una volta nel secolo, ad essere totalmente cancellati e negati, occorre urgentemente impegnare ogni energia, ogni risorsa, il massimo di forza anche finanziaria. Non più centinaia di milioni, ma decine di miliardi, subito, insieme. Immettere nei circuiti informativi, scientifici e giuridici, decine, o centinaia, di borse di studio sulle sistematiche violazioni del diritto in Italia; avviare azioni di disobbedienza civile di massa con le conseguenti iniziative giudiziarie; assicurare l'informazione necessaria a ciascuno dei referendum sui quali raccoglieremo le firme, alla nostra presenza alle elezioni europee, alla campagna per la Presidenza della Repubblica, comporta un impegno di spesa ingentissimo.
Per queste ragioni abbiamo deciso, a partire dal 2 aprile prossimo, di mettere in vendita il nostro patrimonio oggi costituito da Radio Radicale e dai suoi archivi, dal Centro d'Ascolto per l'Informazione Radiotelevisiva, da Agorà Telematica, dal Call Center, dalla stessa sede di Via di Torre Argentina a Roma.
Non si tratta di dismissioni ma di conversione in altro di attività imprenditoriali uniche nel loro genere e, in alcuni casi, uniche al mondo sia per la qualità delle prestazioni assicurate, che per il risultato economico realizzato.
Oggi, per tentare di assicurare la lotta politica che ne ha consentito finora l'esistenza, è necessario, immediatamente, poter disporre del denaro per armare nuove e diverse iniziative.
Impegneremo, quindi, ogni nostro avere perché il nostro essere radicali, rivoluzionari, europei lo esige.
All'opera, alla lotta, quindi, compagni e amici radicali."