Dal "Corriere della Sera" di lunedì 8 marzo 1999 - pag. 5PANNELLA: SI' ALLA BONINO, MA SARA' GIUNGLA
»In democrazia avresti già vinto la corsa al Colle . Marini: anche il Ppi ha donne da candidare.
Dalla Jervolino "i più sinceri" auguri alla commissaria. Il leader radicale: in Europa l'ho mandata io, Berlusconi puntava su Napolitano
ROMA - L'assemblea dei mille guarda lei, ma pensa a Pannella che sta per arrivare. Da sabato, quando ha accettato di correre per il Quirinale, »Emma for President è ormai una realtà. E Pannella, pur citandola solo incidentalmente nelle sue due ore di discorso, certo non trascura la sua candidatura e le regala una sorta di benedizione: »Se fosse una battaglia di democrazia sarebbe già vinta. Ma siccome siamo in un Paese antidemocratico e anticostituzionale, è una battaglia da giungla quella che dobbiamo affrontare . Il commissario europeo vigila sui lavori del meeting radicale che si stanno per concludere, dalla tribuna allestita nell'aula magna dell'Ergife. Prende appunti, segue ogni intervento e alla fine raccomanda ai suoi sostenitori: »Non mi invitate a cene, banchetti e accidenti vari collegati alla campagna presidenziale. Per ora sono commissario europeo e ho tutta l'intenzione di continuare a fare il mio lavoro con grande serietà . Scrosciano gli applausi. E ancora un accenno, per chi non avesse capit
o che alla Bonino non piacciono le esternazioni: »Non concederò interviste perché ho già detto tutto. Temo solo una cosa: la strategia del silenzio . In altre parole: »Attenti, perché rischiate di non essere notiziabili .
Ma il tam tam della sua candidatura con lo slogan »Finalmente l'uomo giusto ha già ha colpito nel segno. In sala c'è Vittorio Sgarbi che propone di presentare la Bonino alle Europee per rafforzare la sua corsa al Colle. E fuori dell'Ergife arrivano le prime reazioni. Il verde, sottosegretario ai Lavori pubblici, Gianni Mattioli, fa scattare il semaforo rosso: »Ha dimostrato di essere troppo incoerente, allora è meglio Tina Anselmi . Il ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino, invece, le fa i suoi auguri »più sinceri , precisando per quanto riguarda la sua persona, »di non essere candidata a nulla . Ma chissà se il segretario ppi Franco Marini pensa proprio alla Jervolino quando dice: »Anche noi avremmo delle donne bravissime che potrebbero candidarsi .
I lavori della tre giorni radicale, segnata da storici annunci (anche la vendita di Radio Radicale), stanno per chiudersi. E Pannella? Sta lì, pronto a intervenire. Ma, come aveva promesso, »solo ad assemblea ultimata . Interminabile applauso. Così come interminabile sarà il suo discorso: oltre due ore in cui, con la voce a tratti roca, ripercorre le battaglie radicali degli ultimi 20 anni, da quelle ambientaliste (ora »tradite dai Verdi), a quelle per i diritti civili, fino alla non violenza, »ben diversa dal pacifismo . Ha cenni ironici per l'ex compagno di partito Francesco Rutelli mentre attacca con forza Carlo Azeglio Ciampi (»non c'è stato un governo peggiore del suo ). Loda il governatore di Bankitalia Antonio Fazio: »E più laico e azionista di tanti altri .
Condivide in pieno, Pannella, la scelta del movimento radicale di riprendere »l'assalto del regime . Mette però in guardia dallo »Stato Leviatano e usurpatore . Suggerisce una via per risolvere la vendita di Radio Radicale in modo indolore: »Se poi, anziché vendere arriva qualcuno che, per il giusto prezzo, compra il 50%, l'affare si fa . Alla fine rivela un retroscena sulla nomina di Emma Bonino a commissario europeo, decisa dal governo Berlusconi: »Mi telefonarono alle 8 del mattino il premier e Gianni Letta dicendomi che erano decisi a nominare Giorgio Napolitano. Mi implorarono: "Se scegliamo Emma quelli arrestano me, Paolo e tutti i miei figli". Ma io - racconta il leader radicale - gli dissi che non aveva capito niente: "Se mostri di avere paura sei fottuto tu, tua moglie e i tuoi figli". E così Berlusconi ci ripensò .
Roberto Zuccolini