Strettamente personaleda Il CORRIERE DELLA SERA, giovedi' 11 marzo 1999
di Enzo Biagi
La signora Emma Bonino a Bruxelles e' stata brava. Lo era anche in Italia: perche' non deve essere facilissimo convivere con Marco Pannella, che si proclama pacifista come Gandhi, ma che non sta zitto neppure quando scende in piazza imbavagliato.
Se votassero i cittadini, e l'alloggio al Quirinale non venisse assegnato con una trattativa privata tra partiti, penso che l'onorevole Bonino raccoglierebbe molte simpatie. Ma credo che la sua candidatura abbia scarse probabilita' di arrivare in fondo: non per riserve sulla sua persona, o per antifemminismo, ma perche' ci sono altri programmi e altri nomi.
Non e' una questione di maschilismo: di Maria Jose' "la regina di maggio", ad esempio, si disse che era il solo uomo di Casa Savoia. Le signore Golda Meir e Margaret Thatcher hanno guidato con molta sagacia i loro popoli e nei momenti difficili hanno preso le decisioni giuste. Hanno saputo affrontare la solitudine che accompagna chi deve scegliere per tutti.
Questa campagna elettorale, organizzata nelle ultime ore, mi sembra, francamente, un po' demagogica e anche un po' ridicola: e magari lievemente razzista.
Teniamo conto, hanno pensato i generosi promotori del mondo femminile, che deve avere la sua rappresentanza, oltre che nelle varie camere, anche in quella del massimo potere.
Mi fanno venire in mente, e chiedo scusa anticipatamente per l'ardito raffronto, lo zio un po' matto di un indimenticabile film di Federico Fellini, quello che gridava: "Voglio una donna".
Nessun pregiudizio, dunque, su Emma Bonino, che si e' sempre generosamente impegnata in dure battaglie, anche per cause modeste e non essenziali: come i contributi a Radio Radicale perche' trasmette le dirette parlamentari, ma anche contro la pena di morte, la fame nel mondo, e addirittura per sostenere le lontane donne di Kabul. Ha gia' dalla sua parte le sottilette Kraft, i telefonini Nokia, il caffe' Illy, le porte Panto, e non so che cosa aspettano i miei amici della Nutella. Tutti firmano: "Emma for president", e ci sono schierate le Spaak, Caterina Caselli, Iva Zanicchi e addirittura l'aspettano al Maurizio Costanzo Show.
Tra le possibili concorrenti, leggo, Rosa Russo Jervolino, che e' gia' ministro ma porrebbe problemi di doppiaggio. Hanno interpellato un gruppo di parlamentari per capire come sono orientati onorevoli e senatori: qualcuno appoggerebbe Riccardo Muti, forse perche' informato che i polacchi furono tirati fuori dai guai dal famoso pianista Paderewski.
Ho visto che al primo posto in classifica c'e' Carlo Azeglio Ciampi: mi fa piacere, non solo per una specie di fedelta' generazionale, per la comune memoria di Giustizia e Liberta' e del Partito d'Azione, ma perche' riconcilia gli italiani con la politica, che ha causato a questa brava gente tante delusioni.
Anche se ogni tanto dovremmo ricordare che siamo noi che votiamo, e che in questa serra sbocciano certi fiori. Un estimatore di Emma va in giro esibendo una maglietta con la scritta: "Finalmente l'uomo giusto", che non e' implicitamente un complimento, visto quello che i ragazzoni hanno combinato nel frattempo. Mi sembra in ogni modo stravagante il discorso di Pannella che considera la rosea vicenda "un assalto al regime per batterlo e abbatterlo".
Chi e' il dittatore che vieta a Marco i digiuni, che poi sono delle diete, che gli impedisce le sceneggiate che poi oscurano i meriti che il vecchio giovanotto ha acquisito nel passato, ad esempio la campagna per il divorzio, che al di la' delle convinzioni religiose cattoliche, ha consentito a tante brave persone di rifarsi una vita.
Posso fare anch'io una dichiarazione di voto? Ecco: Azeglio Ciampi e Mino Martinazzoli. Due galantuomini.