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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Matteo - 20 marzo 1999
Articolo su Emma

Quello che segue è un articolo di Lucia Annunziata pubblicato oggi su

"Io Donna" (pagina 26) supplemento del sabato al Corriere della Sera.

SCOMMETTIAMO ? AL QUIRINALE NON ABITERA' EMMA BONINO

Per la Presidenza della Repubblica si è candidata Emma Bonino, catalizzando

i consensi più disparati, ma soprattutto a sinistra. Eppure, rischia di fare

un vecchio gioco.

Emma bonino ha accettato di correre per la Presidenza della Repubblica e

intorno a lei si è creato subito un consenso con pochi paragoni nella

litigiosa politica italiana: la sinistra ha abbracciato la sua causa;

personalità del mondo della cultura, della politica, della professioni hanno

firmato per sostenerla. Anche la stampa le ha dedicato grande spazio.

Perchè sta suscitando tanti entusiasmi questa discesa in campo ?

Nessuno sembra essersi posto la domanda. Forse perchè, a cercare di

rispondervi, non tutto della nuova campagna presidenziale si rivela positivo

come appare. Questo successo personale della Bonino presso le forze politiche

di sinistra è il primo elemento da valutare con cautela. Il suo successo a

Bruxelles non è infatti dovuto al sostegno delle forze politiche del nostro

Paese al suo lavoro: la Bonino è stata una militante politica poco amata

dalla sinistra in passato, e alla Commissione europea fu indicata da

Berlusconi. La sua perfomance al Parlamento europeo è merito della sua

personale capacità. Lo stesso con le donne: la Bonino non è mai stata parte

del femminismo ortodosso. Il suo stesso slogan, "L'uomo giusto per il

Quirinale", risottolinea questa sorta di distanza.

L'entusiasmo che la circonda oggi, specie dentro la sinistra, appare sospetto.

E il sospetto è che l'appoggio alla Commissaria europea ha a che fare più con

la vera corsa al Quirinaele - quella di candidato ufficiale, uomo o donna che

sia- che con la sua causa radicale. La sua candidatura è un'arma perfetta da

giocare nel velenoso clima della battaglia per il Colle. Ma la Bonino non

vincerà mai, dunque è facile sostenerla. In compenso appoggiandola si ottiene

di scombinare i giochi in corso. Per esempio, il clima di consenso pubblico

per Emma serve a scardinare i candidati più tradizionali in corsa e a

preparare, in nome di nuove richieste del Paese (a cui però non si dà

soddisfazione con la riforma delle presidenziali), imprevedibili

candidature. E tutto questo è un gioco molto tradizionale, per niente nuovo.

La candidatura Bonino rischia di essere inglobata e fagocitata nel gioco

delle parti più conosciuto. Chissà se la nostra Commissaria ha coscienza di

questo apetto di "ricasco" della sua pur lodevolissima campagna.

--- MMMR v4.00reg

 
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