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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 24 marzo 1999
RCS VICINA A RADIO RADICALE
L'emittente pannelliana e' sul mercato. Radio Radicale 2 e' gia' stata ceduta.

Nell'operazione verra' coinvolta anche Finradio.

da ITALIA OGGI, di mercoledi' 24 marzo 1999

di Claudio Plazzotta

Fili diretti, rassegne stampa, collegamenti con il parlamento. E il requiem di Mozart. Tutto questo potrebbe entro breve finire dentro un bel cassetto per lasciare spazio a nuovi programmi. Infatti l'editore di Radio Radicale, Paolo Vigevano, ha messo in vendita la storica emittente perche', come dice a Italia Oggi, "abbiamo bisogno di liquidita' per finanziare il partito. Noi non facciamo gli imprenditori". Ovvio che si sia gia' scatenata la bagarre per l'acquisizione di un'azienda molto strategica. Radio Radicale 2 e' gia' stata ceduta, ma "il nome del compratore lo riveleremo solo dopo il 2 aprile", spiega Vigevano. Il boccone grosso, pero', e' Radio Radicale: un archivio di registrazioni che da solo vale circa 50-60 miliardi, ma che potrebbe interessare poco. Piu' appetitosa la rete di impianti e frequenze sparse in tutta Italia, valutabile circa 60 miliardi (perlomeno, dice Vigevano, la Rai ne ha spesi altrettanti per dare vita a Radio Parlamento). Al tutto, poi, si puo' aggiungere la convenzione (che s

cade nel novembre del 2000) per la trasmissione dei lavori parlamentari, che frutta 10 miliardi all'anno; la rete telematica Agora'; il sito Internet di Radio Radicale (una vera tv su Internet, sottolinea Vigevano, dove in contemporanea si possono vedere e ascoltare le sedute di camera, senato, parlamento europeo, forum, incontri, seminari, il tutto immediatamente archiviato); e infine la sede di Radio Radicale, in via Principe Amedeo, a Roma. Le trattative sono ancora in corso, ma in pole position per l'acquisizione della radio ci sarebbe la Rcs. La casa editrice guidata da Cesare Romiti aveva in passato gia' sondato per Radio Dimensione Suono, e ora utilizzerebbe Radio Radicale per entrare nel ricco business radiofonico dalla porta principale, sfidando la concorrenza del gruppo Espresso che controlla Radio Deejay, Radio Capital e Italia Radio. Nell'operazione, Rcs verrebbe affiancata da Gianni Miscioscia, presidente di Finradio, che controlla la concessionaria pubblicitaria Sper, la syndacation Cnr e Radio

Italia Network. I destini di Radio Radicale e del suo palinsesto sono oviamente legati alla volonta' dei compratori. Ma il colpo sara' sicuramente duro per i tanti aficionados dell'emittente pannelliana, che ha assicurato, gratuitamente, un servizio veramente pubblico per tanti anni. "Per noi, a questo punto, e' meglio avere 100 mld", commenta Vigevano, "per finanziare la nostra attivita' politica. Ovvio che potremmo essere anche disponibili a partnership, per continuare nello stile di Radio Radicale. Ci sarebbe anche spazio per ampliare il numero di convenzioni. Per esempio, molti consigli regionali vorrebbero trasmettere le loro sedute sulla radio. Da questo settore puo' arrivare un indotto molto piu' ricco che dalla pubblicita' (e Radio Radicale, per tradizione, non ha mai trasmesso messaggi commerciali, ndr)".Radio Radicale impiega circa 50 persone e chiudera' il bilancio '98 in utile.

 
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