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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 25 marzo 1999
RAFFICA DI SCIOPERI

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

IL RIMEDIO PEGGIO DEL MALE: REGOLAMENTARE IL DIRITTO DI SCIOPERO SERVE SOLO A FAR PAGARE GLI UTENTI CHE, NON POTENDO SCIOPERARE, SONO VITTIME DI LAVORATORI, AZIENDE E SINDACATI. IL LEGISLATORE PRENDA LEZIONE.

Firenze, 25 marzo 1999. Gli scioperi di questi giorni riportano all'attualita' il problema dei metodi di lotta dei lavoratori e dei vincoli di Stato verso il diritto di sciopero.

Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

In modo diretto o indiretto, gli scioperi di questi giorni sono frutto delle limitazioni al diritto di sciopero. Lo Stato avrebbe voluto dare piu' serenita' e certezze agli utenti, conducendo il confronto fra le parti su binari meno cruenti. Ma il rimedio e' peggio del male, perche' piu' vincoli ci sono e piu' gli scioperi diventano disagevoli, specialmente in un settore strategico per la vita civile come quello del trasporto pubblico.

Non si tratta di discutere su quanti poteri dare a questo o a quel sindacato; e neanche di studiare meccanismi complicatissimi per rendere -tra preannunci e metodi d'esecuzione- lo sciopero meno doloroso possibile per gli utenti; questi i risultati: i lavoratori sono in ostaggio di organizzazioni sindacali che decidono di scioperare o meno solo rispetto alla convenienza partitica del momento, pronte a calpestare i piu' elementari diritti pur di non dare fastidio al manovratore a loro funzionale, e gli utenti si devono confrontare con disagi sempre peggiori.

Questo vuol dire che qualcosa non funziona nell'approccio al problema: c'e' un difetto di fondo. La tutela degli utenti sembra essere soltanto un alibi, perche' le due parti apparentemente in contesa -lavoratori e aziende- giocano solo a tirare l'acqua al loro mulino e, se non ce la fanno, grazie alla magica concertazione, stimolata e auspicata per legge, si mettono d'accordo sulla pelle degli utenti, che devono pagare e stare zitti, perche' il diritto di sciopero non e' di quelli da loro praticabili. Lo Stato dovrebbe tirarsi fuori da qualunque trattativa e regolamentazione del settore, lasciando alla responsabilita' e agli interessi delle parti la decisione se continuare a non produrre servizi, che sono tali e remunerativi se prestati e utilizzati.

Il legislatore dovrebbe riflettere notevolmente su questo aspetto, perche' se continua cosi' fara' solo male a se' stesso e a tutta la comunita' civica.

 
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