Questo il testo del comunicato stampa da me redatto e pubblicato ieri dal Corriere Adriatico:FERMIAMO IL BOIA DI BELGRADO
"Dieci anni fa, al "campo dei merli", il Presidente Milosevic lanciava al mondo il suo proclama di intolleranza e di odio, le sue promesse di guerra, di morte e di distruzione. Da allora la ex Jugoslavia ha conosciuto le tragedie di Vukovar e Dubrovnik, i campi di concentramento di Prijedor, di Omarska, di Srebrenica, la politica dello stupro di massa, della pulizia etnica, messa in atto con la violenza più sistematica ed efferata.
Oggi nel Kossovo, come ieri nella Croazia o nella Bosnia, Milosevic rilancia la sua politica di intolleranza e odio: dopo aver oppresso e privato di qualunque diritto i due milioni di kossovari, sta ora riproponendo la politica dei massacri di civili inermi.
Noi radicali di Ancona ribadiamo che occorre fermare il boia nazi-comunista di Belgrado, che occorre consentire ai serbi di ricostruire la democrazia nel loro paese, e agli albanesi del Kossovo di vivere liberi e nella tolleranza. Annunciamo che rilanceremo nelle prossime ore, nelle vie della città e in tutta la regione, la raccolta di firme in calce alla richiesta, rivolta al procuratore generale del Tribunale Internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia, di incriminazione di Slobodan Milosevic per genocidio e crimini contro l'umanità.
E, pienamente consci della drammaticità del momento, ricordiamo ai pacifisti a senso unico, antiamericani e antiliberali, che rispondevano con il silenzio più assoluto e vergognoso alle nostre denunce della scomparsa di decine di migliaglia di bosniaci (poi ritovati nelle fosse comuni), che le loro posizioni sono quelle che, oggi come ieri, hanno fatto da copertura ai crimini più efferati da parte delle peggiori dittature".