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Conferenza Rivoluzione liberale
Manfredi Giulio - 8 aprile 1999
Al termine della conferenza-stampa con Daniele Capezzone e Carmelo Palma (venuti Tg regionale e Tv privata, dei partiti solo il comitato referendario che ha ribadito la sua posizione del <>, vedi registrazione di Radio Radicale), abbiamo diffuso il seguente comunicato-stampa, redatto da Daniele:

18 APRILE. LISTA PANNELLA: UN "SI" PIENO E SENZA INCERTEZZE CONTRO I CONSERVATORI DEL "NO" E I FINTI RIFORMATORI DEL "SI', MA...". E DAL 19 APRILE, GIU' LE MANI DAL REFERENDUM!

Il 18 aprile occorre andare a votare, e andare a votare sì. Chi sceglierà di comportarsi in modo diverso, finirà quasi certamente per offrire ai veri conservatori, ai finti riformatori e ai restauratori di destra, di centro e di sinistra una triplice chance: quella di assestare un colpo pressochè definitivo alla credibilità dell'istituto referendario; quella di preservare l'assetto proporzionalistico e "libanese" del sistema politico italiano; e, infine, quella di salvaguardare tutte le norme (a cominciare dalla vergognosa legge del "4 per mille" sul finanziamento pubblico dei partiti) direttamente o indirettamente collegate al perverso meccanismo della proporzionale.

Detto questo, occorre sottolinear con forza che, anche in queste ore, gli avversari più pericolosi del referendum non sono di certo gli acciaccati e tristi propugnatori del "no", ma i moltissimi e - non certo per noi - autorevolissimi sostenitori del "sì, ma...", del "sì, però...", i teorici del "referendum-stimolo", i profeti del "miglioramento" e del "perfezionamento" parlamentare del sempre "imperfetto" esito referendario, i nostalgici della "crostata" e i virtuosi dell'"inciucio", tutti coloro - per parlar chiaro - che, a partire dal 19 aprile, si preparano a "mattarellare"un teasto che pure, fino a poche settimane fa, erano concordi nel definire "autoapplicativo".

Per questo, ribadiamo il nostro appello ai democratici, ai liberali, ai riformatori: quanto più alto sarà il quorum, e quanto più alta sarà la percentuale dei "sì senza ma", tanto maggiori saranno le possibilità - dal 19 aprile in poi - di sventare un ennesimo tradimento del voto referendario, e, con esso, un ennesimo sfregio alla volontà popolare.>>.

 
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