QUIRINALE: PANNELLA, BONINO HA L'80% CONSENSI
Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 13.44
Monastier (Tv), 10 aprile, dall'inviato dell'Adnkronos Dario Converso.
''Emma Bonino ha l'80% dei consensi. E' per questo che la sua candidatura e' possibile e probabile''. Ad esserne piu' che convinto e' Marco Pannella, accolto con un lungo e caloroso applauso dalla seconda assemblea nazionale dei Radicali 'Per la liberazione del lavoro e dell'impresa'. ''Un applauso 'Emma for president, for
Europe e for liberal revolution''', ha spiegato Pannella rivolto alla candidata al Quirinale.
Per il leader radicale, insomma, non ci sono dubbi: ''se i 1.113 elettori del presidente della Repubblica scegliessero Emma Bonino, sceglierebbero anche qualcuno che ha una storia superlativa nel 'loro' mestiere e nelle loro caratteristiche,. Se vogliono rappresentare il paese quindi ci debbono pensare seriamente. Se in invece il loro problema e' candidare gente con una biografia uguale alla loro, e allora, volete dirmi che differenza c'e' tra quelle di Ciampi, di Dini e degli altri? Qui invece c'e' una biografia, di una legislatrice che ha dato all'Italia il divorzio, l'aborto, la chiusura degli ospedali psichiatrici, l'obiezione di coscienza''.
Cosi' per Marco Pannella l'elezione al Colle di Emma Bonino e' possibile perche' ''noi abbiamo sempre 'giocato' il possibile contro il probabile. Abbiamo giocato con le nostre vite il possibile contro il probabile. Se non ci credo, cosa ci sto a fare?
Uno lavora giorno e notte, mangia, non mangia, fa i digiuni e non ci crede? Allora e' un c...''.
E a favorire l'elezione di Emma Bonino al Quirinale c'e' anche il fatto, secondo Marco Pannella che ''sui nostri referendum noi abbiamo il consenso di oltre el'80% degli italiani, mentre da Rauti a Bertinotti, passando per Cossutta e Dini si contendono il 20%. Cosi' ''Emma e' il volto di questa realta'. Da sola somma tante presenze quante tutti i suoi concorrenti, cioe' somma l'Italia negata, la storia negata dai dizionari e dalle enciclopedie''.
KOSOVO: PANNELLA, NO AL PACIFISMO TERZAFORZISTA
Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 13.51
Monastier di Treviso 10 aprile 1999 ''No al pacifismo terzaforzista''. Marco Pannella dall'assemblea dei radicali ammonisce: ''i bombardamenti bisogna farli tutti i giorni, bisogna farli tutti gli anni. I dittatori vanno destabilizzati e mandati via attraverso i bombardamenti quotidiani di Radio Londra, di Voice of America, perche' l'informazione e' quella che destabilizza e fa perdere le dittature. Le altre armi possono poco, ma c'e' il dovere di usarle in difesa dei diritti e contro chi fa i genocidi''.
''Il pacifismo che e' terzaforzista tra colui che fa il genocidio e il popolo che e' sottoposto al genocidio -avverte Pannella- da questo secolo e' la vergogna della non violenza ghandiana'. Essere equidistanti tra Milosevic e i kosovari, magari
dell'UCK e' come essere equidistanti tra Hitler e i campi di concentramento e di sterminio''.
E ancora per il leader radicale ''e' vergognoso, come diceva Ghandi, che quando bisogna lottare in difesa dei diritti di vita, devi scegliere tra il non farlo e il farlo con le armi. A questo punto, diceva Ghandi, meglio il violento che difende il non violento
sui diritti negati contro l'oppressione, che non il codardo che non fa nulla''. ''La cifra dell'Europa e' la cifra della codardia prima di questo intervento -stigmatizza Pannella- perche' ha portato alla supremazia del nazismo prima, e del comunismo poi e alle dittature come quelle di Milosevic'' Marco Pannella concorda poi con l'intervento del segretario dell'Onu Kofi Annan: ''va benissimo, ma se fossimo stati ascoltati nell'82, '83, '84 e '85 non ci sarebbe stata guerra in Jugoslavia. Non ci sarebbe stato lo sterminio, che vediamo in questi
giorni, ma la crescita dell'intera Europa, dell'Italia e della stessa Jugoslavia''.
Pero', ''l'intervento di Kofi Annan rappresenta una posizione che delude i pacifisti che pensano che l'Onu puo' fare solo la terza forza tra l'aggredito e l'aggressore''. ''E' possibile che Kofi Annan sia ascoltato, se la codardia dell'occidente e della Nato interrotta trenta giorni fa di nuovo non prevale -conclude il leader radicale- il dovere quindi e' essere o codardi o passivi, oppure opporsi ai genocidi e ai dittatori''. E infatti, secondo Pannella, ''per la prima volta, un mese fa, l'Occidente, la Nato, le democrazie sono uscite da una situazione di codardia vergognosa, di complicita' in
uno stermino che prima e' iniziato con il popolo croato, poi con quello bosniaco e adesso con quello kosovaro. Quindi, a questo punto, per noi va bene tutto''.
QUIRINALE: PANNELLA, BONINO E' IL POSSIBILE CONTRO PROBABILE
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 13.57
MONASTIER di TREVISO 10 Aprile 1999- '
'La nostra qualita' e' che abbiamo saputo lottare nelle piazze e nel Palazzo con le
stesse capacita', quindi se i 1013 grandi elettori scegliessero Emma Bonino come presidente sceglierebbero anche qualcuno che ha una storia superlativa nel loro mestiere''. Lo ha detto il leader radicale Marco Pannella, a margine dell' assemblea nazionale dei radicali a Monastier, cui e' appena giunta la stessa Bonino. A chi gli chiedeva se ritenesse l' elezione al Quirinale di Bonino difficile, possibile o impossibile, Pannella ha risposto: ''Noi abbiamo sempre giocato con le nostre vite il possibile contro il probabile''. ''Se non ci avessi creduto cosa avrei digiunato a fare?'' si e' chiesto a tale proposito Pannella.
''Sui nostri prossimi referendum - ha detto Pannella - noi abbiamo il consenso di oltre l' 80% degli italiani, mentre da Rauti a Bertinotti, passando per Cossutta e Dini, si contendono il 20%; per questo la Corte Costituzionale e' il plotone di esecuzione di questo regime che impedisce all' Italia di pronunciarsi. Emma e' il volto di questa realta', da sola somma tante preferenze quante tutti i suoi concorrenti, somma l'Italia negata, la storia negata nella scuola, dai dizionari e dalle enciclopedie'' ''Se vogliono rappresentare il Paese - ha aggiunto Pannella riferendosi ai grandi elettori - ci devono pensare seriamente. Se invece il loro problema e' candidare gente con la biografia uguale, allora mi volete dire che differenza c'e' tra quella di Ciampi, di Dini e gli altri? Qui invece c'e' una biografia, e nelle democrazie contano le biografie, di una legislatrice che ha dato sul piano legislativo in Italia il divorzio, l' aborto, la chiusura degli ospedali psichiatrici, l' obiezione di coscienza. Anda
te a chiedere - ha concluso Pannella - cos'hanno fatto in questi quarant' anni, intendo come legislatori, la Dc e il Pci; vi diranno che hanno difeso la democrazia perche' non hanno fatto altro''.
QUIRINALE: PANNELLA, BONINO RAPPRESENTA ITALIA NEGATA
Da un lancio dell'agenzia ASCA delle ore 14.08
Monastier di Treviso, 10 aprile 1999
''Se i 1.013 elettori scegliessero Emma Bonino sceglierebbero anche qualcuno che
ha una storia superlativa nel loro mestiere e nelle loro caratteristiche''. Marco Pannella, leader storico dei radicali, rilancia con forza da Monastier, dove si svolge la
seconda assemblea nazionale del movimento, la candidatura al Quirinale del commissario europeo Emma Bonino. Bonino che,giunta al centro congressi, e' stata accolta da un lunghissimo applauso dai presenti. Un applauso che, ha spiegato Pannella, e' per ''Emma for president, for Europe e liberal revolution''. Un monito, quello lanciato da Pannella ai futuri elettori del nuovo presidente della Repubblica che ''se vogliono rappresentare il Paese ci devono pensare seriamente. Se invece - ammonisce - il loro problema e' candidare gente con la biografia uguale alla loro, alloravolete dirmi che differenza c'e' tra quella di Ciampi, Dini e gli altri?''.
Pannella sottolinea infatti che nella Bonino ''c'e' una biografia, e nelle democrazie contano le biografie, di una legislatrice che ha dato sul piano legislativo in Italia il divorzio, l'aborto, la chiusura degli ospedali psichiatrici, l'obiezione di coscienza''.
Insomma, osserva Pannella, ''noi siamo gli unici legislatori. Andate a chiedere che cosa hanno fatto i questi quarant'anni la Dc e il Pci. Vi diranno che hanno difeso la
democrazia perche' non hanno fatto altro, cioe' come legislatori''. Rivendicando l'introduzione del nuovo diritto di famiglia in Italia nel '75, Pannella si infuria quando gli chiedono se veramente ci crede nella elezione della Bonino al Quirinale: ''abbiamo giocato con le nostre vite il possibile contro il probabile. Accidenti se non ci credo!,
Cosa ci sto' a fare? Uno lavora giorno e notte, mangia, non mangia, fa i digiuni e non ci crede? E allora sarebbe un c...''.
Pannella poi si dice sicuro che i prossimi referendum che i radicali presenteranno otterranno il ''consenso di oltre l'80% degli italiani, mentre da Rauti a Bertinotti,
passando per Cossutta e Dini, si contendono il 20%. Percio' la corte costituzionale, che e' il plotone di esecuzione di questo regime, impedisce all'Italia di pronunciarsi. Emma e' il volto di questa realta' (80% degli italiani - ndr), - conclude Pannella - da sola somma tante preferenze quante tutti i suoi concorrenti, cioe' somma l'Italia negata, la storia negata nelle scuole, nei dizionari e nelle enciclopedie''.
KOSOVO: PANNELLA, I DITTATORI SI MANDANO VIA CON LE BOMBE
Da un lancio dell'agenzia ASCA delle ore 14.22
Monastier di Treviso, 10 aprile 1999 - ''I bombardamenti bisogna farli tutti i giorni, tutti gli anni: i dittatori vanno destabilizzati e mandati via attraverso i bombardamenti
quotidiani di Voice of America e Radio Londra. L'informazione e' quella che destabilizza e fa perdere le dittature''. Cosi' il leader storico dei radicali, Marco
Pannella, torna nuovamente ad affrontare la questione della guerra nei Balcani e, da Monastier, dove si svolge la seconda asemblea nazionale dei radicali, precisa che ''le
altre armi possono poco, ma c'e' il dovere di usarle in difesa dei diritti e contro chi fa i genocidi''. A giudizio di Pannella, infatti ''il pacifismo, che e' terzaforzista tra colui che fa i genocidi e il popolo che ha sottoposto a genocidio, da questo secolo e' la vergogna della non violenza gandhiana. Questo essere equidistanti tra Milosevic
e i kossovari, magari dell'Uck - insiste Pannella - e' essere equidistanti tra Hitler e i campi di concentramento e gli stermini''.
Pannella sottolinea quindi che ''e' vergognoso, come diceva Ghandhi, che quando per
lottare in difesa dei diritti di vita devi scegliere tra il non farlo e il farlo con le armi, a questo punto, dice Gandhi, meglio il violento che difende il non violento sui diritti contro l'oppressore che non il codardo che non fa nulla''.
Pannella commenta anche la validita' dell'intervento dell'Onu e il ruolo del segretario generale dello stesso organismo Kofi Annan: ''L'intervento va benissimo, ma se fossimo stati ascoltati nell'82-83-84-85, non ci sarebbe stata guerra in Jugoslavia, lo sterminio, ma la crescita in Europa, Italia e Jugoslavia. L'intervento di Kofi Annan - ha concluso Pannella - ha preso una posizione che delude i pacifisti che pensano che l'Onu puo' fare solo la terza forza tra l'aggredito e l'aggressore. E' possibile che Kofi Annan sia ascoltato se la codardia dell'occidente e della
Nato, interrotta 30 giorni fa, non prevale di nuovo''.
KOSOVO: PANNELLA, INTERVENTO ANNAN VA BENE MA...
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 14.46
MONASTIER di TREVISO, 10 aprile 1999
L' intervento del segretario generale dell' Onu Kofi Annan sul Kosovo ''va
benissimo, ma se fossimo stati ascoltati nei primi anni ottanta non ci sarebbe stata la guerra in Jugoslavia ne' lo sterminio ma la crescita in Europa e in quel Paese''. Lo ha detto Marco Pannella, all' assemblea nazionale dei radicali, rilevando che l' intervento di Annam ''delude i pacifisti che pensano che l' Onu puo' fare solo la terza forza tra aggredito e aggressore''. ''Per la prima volta, un mese fa, l' occidente e la Nato sono
usciti da una situazione di codardia vergognosa, di complicita' con uno sterminio che aveva gia' riguardato il popolo croato e quello bosniaco'' ha aggiunto Pannella sottolineando che il problema e' ora di non arretrare rispetto a questo passo avanti
gia' compiuto. ''Il problema e' che i bombardamenti bisogna farli tutti i giorni'', ha aggiunto, precisando pero' anche che ''i dittatori vanno destabilizzati e mandati via con i bombardamenti quotidiani di Radio Londra e di Voice of America''. ''L' informazione e' importante - ha aggiunto - le altre armi possono poco, ma c' e' il dovere di usarle in difesa dei diritti e contro i genocidi''. Pannella ha ribadito la sua
distanza dal pacifismo, contrapponendolo alla vera non violenza gandhiana. ''E' vergognoso - ha spiegato - che quando per lottare in difesa dei diritti di vita devi scegliere tra il non farlo o farlo con le armi si scelga di non fare nulla''.
RADICALI: AL VIA DAL NORDEST RIVOLUZIONE LIBERISTA
Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 15.02
Monastier di Treviso, 10 aprile 1999
Parte dal Nordest la 'rivoluzione liberale' dei radicali. Pannella e i suoi, con la
seconda assemblea nazionale in programma oggi e domani, puntano ''alla liberalizzazione del lavoro e dell'impresa''. ''Dal 30 aprile verra' avviata poi la campagna per la raccolta delle firme dei nuovi referendum per la liberalizzazione del mercato del lavoro, sul fisco, la sanita', le pensioni, i finanziamenti pubblici ai partiti e ai sindacati, la giustizia giusta'' ha spiegato il coordinatore dei radicali Marco Cappato, nella relazione introduttiva.
''Non sara' una campagna ordinaria pero': su questi referendum, ma soprattutto su questi temi l'obiettivo e' quello di attaccare i punti fondamentali della rendita parassitaria, dello statalismo, dell'oppressione fiscale, dell'irresponsabilita' giudiziaria. Su questo -ha aggiunto Marco Cappato- abbiamo deciso di investire il
denaro che cercheremo di reperire in tempi utili dalla messa in vendita di Radio Radicale''.
I coordinatore dei radicali ha quindi spiegato come ''siamo venuti in Veneto per avvicinarci direttamente a quelle zone dove le condizioni di forza sociale di quello che chiamano il potenziale Terzo Stato della rivoluzione liberista sono senza dubbio
maggiormente presenti che altrove. Se, a partire dal Veneto, si scegliera' di fare di queste condizioni e interessi vera e propria volonta' e forza politica, sappiamo che la miccia della liberta', della liberazione innanzitutto del lavoro e dell'impresa sarebbe
inarrestabile in un paese che altrimenti ha come alternativa quella dell'impoverimento graduale e della marginalizzazione''.