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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 10 aprile 1999
EMMA BONINO, FASCINO DA "DURA". HA UN SOLO MODELLO: LA MAMMA
Dal Corriere della Sera, sabato 10 aprile 1999

di FRAN}OISE GIROUD *,* editorialista francese, traduzione di Daniela Maggioni

Se i francesi votassero in Italia, Emma Bonino avrebbe buone probabilita' di ottenere un risultato brillante. I giornali le dedicano intere pagine cosparse d'apprezzamenti entusiastici. E' "il raggio di sole" della Commissione europea, "il faro", una "virtuosa della comunicazione", ha saputo "dare un volto all'Europa, e' "la piu' dotata politicamente" e cosi' via. Anche gli inglesi se ne sono occupati. L'austero The Economist scrive: "Chi rappresenta meglio l'avvenire? La risposta potremmo trovarla in un'italiana, Emma Bonino...".

Le recenti disavventure della Commissione non hanno alterato la sua immagine. E' l'anti Cresson (Edith Cresson e' la commissaria francese le cui - come chiamarle? - leggerezze hanno scatenato la crisi di Bruxelles, contribuendo a screditare, in Francia, il personale politico). L'unico rimprovero che le e' rivolto riguarda... il cioccolato. Come responsabile della Difesa dei consumatori, la Bonino ha ottenuto che sul cioccolato le etichette siano chiare e che sia indicato il contenuto: solo cacao o anche un grasso o il latte, come nel cioccolato inglese. Convinti della loro incontestabile superiorita' nel campo della gastronomia, i francesi si sono sentiti profondamente amareggiati. Emma Bonino ha detto la sua, senza tanti complimenti, all'ex ministro Jack Lang che in tv le sventolava davanti la bandiera del cioccolato francese. Era spassosa e convincente.

Il cioccolato e' solamente una delle tante amenita' di quella Commissione dove la Bonino era anche responsabile della pesca. Qui, e' con gli inglesi che ha avuto a che fare e con gli spagnoli, riuscendo a riappacificarli grazie alle sue capacita' diplomatiche. Tutti l'hanno saputo. Agire e far sapere, fa parte del suo talento. In Guinea Bissau e' riuscita a riconciliare sotto i nostri occhi due irriducibili avversari e la guerra e' finita, almeno provvisoriamente.

Tutti conoscono la sua storia, le sue origini contadine, l'aborto clandestino che l'ha segnata profondamente e l'ha spinta a dedicarsi alla difesa delle donne fondando un Centro di informazione sulla sterilizzazione e l'aborto, prima della grande battaglia sul divorzio. Oggi, non nasconde che le donne - perlomeno le militanti femministe - le danno ai nervi per il loro continuo lamentarsi e perche' non pensano ai tanti progressi degli ultimi vent'anni. L'unica donna che ammira in maniera assoluta e' la madre. Quando i commissari tengono discorsi troppo tecnocratici, lei dice: "Ricominciate. Mia madre non avrebbe capito". Alla figlia che tentava di dissuaderla dall'affrontare, a 80 anni, il viaggio da Torino a Oviedo, in Spagna, dove Emma riceveva il premio Asturias dalle mani del principe ereditario e dalla regina, la madre ha risposto: "Senti, del premio non m'importa nulla, ma non ho mai visto da vicino una regina". Ecco da dove viene la sua verve. Quanto al padre, che faceva la guardia forestale, nel veder

la tornare a casa, dopo lunghi anni di studio e con una laurea in tasca, si racconta che abbia mormorato in dialetto piemontese: "Tu sei per me come una poesia giapponese. Sicuramente bellissima, ma io non la capisco".

Nessuno e' piu' dotato di lei - e' ancora l'Economist che scrive - con quel miscuglio di durezza e di diplomazia, di brutalita' e di fascino. Progredire, cambiare l'ordine naturale delle cose quando e' ingiusto, proteggere i piu' deboli, lavorare con successo per l'Europa e darle un sistema di difesa: e' la vita di questa donna minuta dal bel volto, dall'andatura da ragazzina, che risponde, a chi le domanda dove abita: "All'aeroporto".

Il suo potere, a Bruxelles, e' stato reale, quando gestiva con rigore un bilancio considerevole. L'attivita' umanitaria e' una dura lezione di impotenza. Si mette in salvo la gente, la si cura, la si strappa alla poverta', alla morte, ma talvolta con l'impressione di prelevare un bicchiere d'acqua dal mare. La grande miseria, il dolore dei bambini, la follia degli uomini hanno fugacemente scoraggiato Emma Bonino: dopo una giornata di lavoro troppo lunga o dopo una spedizione troppo dura in mezzo alle sofferenze. Ma si riprende subito.

L'elezione presidenziale in Italia? Non finge di ignorare d'essere in pista. "Ma - spiega - non c'e' l'uso di presentarsi. Tutto si svolge in segreto, fra 1013 elettori". Strano sistema. Sulle pareti del suo ufficio, alla Commissione, il visitatore puo' leggere: "Abbiamo bisogno di sognatori, abbiamo bisogno di don Chisciotte, abbiamo bisogno di rompiscatole!". Non chiedetele a quale categoria appartenga. E' capace di rispondere: all'ultima.

 
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