8 aprile 1999, pag. 2.I GAY PADANI CONTRO LA POSIZIONE FILOSERBA DI BOSSI.
Certe volte, specie all'interno della Lega Nord di questi ultimi tempi, sono gli omosessuali a essere più "uomini" di tutti gli altri. Ne hanno data chiara prova Carlo Manera, Antonio Pisani e Marcello Schiavon del direttivo di L.O.S. Padania (Libero Orientamento Sessuale in Padania), l'associazione gay che si richiama all'indipendentismo leghista prima maniera. Prima cioè di quando il movimento si cominciasse ad avvitare in un'improbabile rincorsa codina al voto cattolico fatta di voti a sorpresa sulla fecondazione assistita, di proibizionismi sessuali e non e, soprattutto, del delirio anti atlantico del Bossi ultima maniera. In un partito che ormai vive con terrore gli alti (ma soprattutto i bassi) del capo e in cui nessuno riesce a contraddire una linea buona solo per gli adulatori di professione, sono stati i gay padani gli unici ad avere "le palle" per uscire allo scoperto. I mugugni della base però non mancano: la Lega nasce come movimento liberista ed anarcoide, con qualche venatura etnica. Questo riv
estimento "guelfo-papista" sta invece stretto a molti e tutti sanno che per mille voti cattolici che verranno presi (ammesso e non concesso che chi vota per il Ppi o il Ccd possa mai votare per Bossi) se ne perderanno il triplo sul fronte laico.
Adesso si attendono reazioni alla presa di posizione di L.O.S. Padania.