Roma, 15 aprile 1999

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova,

già coordinatore del referendum sulla goldel share che ottenne l'80% di sì - circa 10 milioni di elettori - nel giugno 1997.

La decisione del Governo di istituire un "gruppo di lavoro" per individuare condizioni e criteri dell'utilizzo della golden share è preoccupante e grottesca. Preoccupante perché dimostra che i partiti non hanno abbandonato la volontà - o la velleità - di interferire pesantemente negli assetti proprietari e gestionali delle società privatizzate, ovviamente al fine di rafforzare il loro proprio potere e non il valore delle aziende. O qualcuno crede che Ministri e sottosegretari di questo governo possano determinare attraverso "veti" o "moral suasion" il futuro di Telecom che soddisfi l'interesse di azionisti ed utenti meglio di quanto farebbe il mercato nel rispetto delle regole?

Grottesca perché porterebbe certamente ad uno scontro frontale con la Commissione Europea, che ha aperto una procedura di infrazione sulla golden share italiana senza ancora avere risposta. Se qualcuno si illude di puntare sulla debolezza attuale della Commissione e del commissario Mario Monti, dimissionario come i colleghi, sappia che difficilmente la Corte di Giustizia del Lussemburgo chiuderà gli occhi su quella che si prefigura una palese violazione del diritto comunitario.