21.161.866 hanno votato SI 1.960.022 hanno votato NO
1.373.143 le schede bianche o nulle su 49.385.000 aventi diritto al voto. Possiamo valutare in almeno 10.000.000 l'astensionismo cronico
circa il 20%, mentre in circa 10% 5.000.000 l'astensionismo fisiologico,
ovvero coloro che per motivi diversi non sono potuti andare a votare.
Accreditiamo dunque l'astensionismo politico del 20,4% (non necessariamente schierato per il NO, ma tralasciamo) pari a 10.034.540 persone che sommate ai NO espressi totalizzano 11.994.562 su un totale di voti così artificiosamente espressi di 33.156.428 risultano pari al 35% contro dunque il 65% di SI di cui abbiamo certezza.
Non ci sono dubbi su ciò che il Paese vorrebbe determinare, ma l'assetto del regime partitocratico continua a imbrigliare le volontà dei cittadini ed a tenere sotto scacco la democrazia.
In questo quadro, tra di noi, c'è chi vorrebbe sabbaticamente rinunciare ad una lotta che vale la Storia oltreché una vita (tante vite radicali): l'affermazione dell'istituto referendario quale principale regolatore della vita istituzionale del Paese, in difesa della Costituzione e della stessa democrazia.
C'è chi vuole provare a vivere senza una gamba pensando di poter conservare la testa e non si è accorto che è stata già decapitata con la sistematica occupazione dell'informazione da parte del regime, con il genocidio dei radicali, con il ricatto dei poteri criminali ai disonesti intellettualmente che ancora garantiscono la parvenza democratica al nostro Paese.
C'è chi ancora pensa di poter digerire altro dopo ciò che ci è stato dato da mandar giù con l'evidenza del cancro istituzionale e civile in metastasi, come se un D'Alema o chiunque altro possano ragionevolmente intervenire in un tessuto sociale sfondato ovunque ed in mano al potere reale dei Milosevic (e peggio assicurerei) nostrani.
La testa, ove ci fosse ancora, non può funzionare in questo regime, ma abbiamo ancora due gambe (Parlamento e Referendum) e sono queste che devono agire politicamente e prefigurare una rivoluzione democratica, liberale e nonviolenta: bisogna riaffermare il referendum, bisogna vincere su questo piano; la gente capirà ed è per questo che io auspico una stagione di grande impegno e spirito di lotta, consapevoli che la primavera del duemila ci porterà alla vittoria sui nostri referendum o che altrimenti potrebbe divenire un po' tutto un Kosovo.
In Italia, il PPI con poco più del 3%, oltre a governare ovunque con Ministri e dirigenti di Stato, vuole la Presidenza della Repubblica e il cocciuto Marini è disposto a tutto, come a tutto sono disposti tanti altri.
L'UDR non esiste se non al governo ed in altri gangli principali dello Stato e le tante altre piccole forze son tutte li contro la gente e la democrazia a cacciare potere altrimenti è Kosovo (lo dicono). La classe politica si forma imparando a fare il figlio di puttana anzitutto, il resto non conta, non c'è cultura ne' coltura di nulla. In questa situazione potremmo facilmente inserirci e spartire con soddisfazione, anche se il più è stato già fatto negli ultimi trent'anni e semmai era una scelta politicamente interessante per chi da dentro la politica la vive appunto trent'anni o quindici anni fa. Ora siamo alla frutta ed allo scontro finale: Compagni ed Amici NON MOLLATE! L'eredità della nostra storia sarà cospicua, già il prossimo anno ne vedremo i frutti, NON MOLLATE, ancora un'ultima stagione con fervore, affermazione di coscienza e diritto. Le contraddizioni di chi invita ad "andare al mare" senza prendere una precisa e legittima posizione per il non-voto si ritorceranno molto presto contro: Craxi è al
mare, presto ci andranno anche Berlusconi, Marini, Cossutta, Bertinotti e Bossi. (Con laica preghiera a Pannella di non considerare in nessun caso Berlusconi in futuro).