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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Andrea - 20 aprile 1999
7831, 19-Apr-99, 18:25, I-----, 2567, A.Grippo, IT, Roma
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Referendum

Semplificando al massimo, per non ripetere sempre le stesse scontate (almeno qui) considerazioni: siamo tutti d'accordo sulla fondamentale importanza dello strumento referendum.

Eppure questa consapevolezza non credo possa essere sufficiente, da sola, per ripartire oggi con venti nuovi quesiti.

O meglio, mi pare insufficiente se si punta a risultati concreti: come testimonianza di politica riformatrice e' stato fatto di recente (35 referendum) e si puo' fare ancora.

Quello di ieri e' il secondo quorum consecutivo mancato. Di pochissimo, ma mancato. Le piu' corrette e raffinate analisi sulle responsabilita' non eliminano il fatto e le sue conseguenze.

Quel "fermateli!" in diretta di Fini, credo possa essere rappresentativo dell'atteggiamento di tutte le forze politiche, anche di quelle piu' "amichevoli" nei confronti dell'area radicale, singoli parlamentari a parte.

La Corte Costituzionale resta quella che era, anche qui inutile ripetere le considerazioni note.

Non credo affatto che il 45% di elettori che ieri hanno detto SI' possano essere considerati il motore delle nuove iniziative radicali, e baluardo a loro difesa. Un referendum elettorale sponsorizzato (male, ma sponsorizzato) dai grandi partiti (e collocato nella prima data utile) non e' la stessa cosa di venti, solitari, referendum radicali (magari sbattuti, quelli che restano, ancora a giugno).

Infine, bisogna pur tener conto (comunque lo si giudichi) di un diffusissimo scoraggiamento per i tanti referendum vinti e poi ignorati.

E allora, quali sono le considerazioni che inducono all'ottimismo, ad almeno un sufficiente ottimismo? Ripeto, non credo che l'amore, piu' che giustificato, per lo strumento referendum, possa bastare ancora una volta. Ne' che la difficolta' a trovare un'alternativa possa essere un buon motivo di per se'.

E' la conversione delle risorse dell'area radicale, la nuova possibile disponibilita' di denaro per informare, che fara' la differenza? Bisognerebbe spiegarci e spiegare meglio questa prospettiva.

Potra' fare la differenza, rispetto al passato, una nuova, supposta disponibilita' del nord-est, con l'appoggio, per ora tiepido, mi pare, della LIFE?

Mi rendo benissimo conto che sono domande molto, troppo semplici da porre. Ma tant'e', di fronte ad un quadro in apparenza disastroso sarebbe ancora piu' banale non porsele affatto ed avviarsi felici.

Forse tirare fuori adesso, oltre agli entusiasmi, domande e dubbi (e risposte poco "filosofiche", se qualcuno le ha) potrebbe essere piu' costruttivo di quello che sembra.

 
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