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Conferenza Rivoluzione liberale
Manfredi Giulio - 21 aprile 1999
Al Coordinatore dei
"Radicali per la rivoluzione liberale

e gli Stati Uniti d'Europa"

Marco Cappato

Torino, 21 aprile 1999

Caro Marco,

un mese e mezzo fa, nel corso della prima Assemblea nazionale, alla tua prima uscita pubblica nella veste di coordinatore, definisti i referendum "un'arma spuntata"; fu una presa di posizione a suo modo "coraggiosa", poichè poneva per la prima volta in discussione uno strumento da sempre utilizzato dai radicali come "grimaldello" per scardinare il regime. Per la verità, la discussione che ne seguì non fu all'altezza del problema, e anche durante la seconda Assemblea nazionale di Monastier il disagio e l'insofferenza di molti compagni rispetto alla nuova campagna referendaria sono rimasti confinati nelle riserve mentali di ognuno o, tuttalpiù, nelle chiacchere di corridoio.

Poi è arrivata la doccia fredda di domenica; certo, si sapeva che sarebbe stata dura; certo, il nostro movimento ha cercato di fare il possibile, visti i pochi mezzi; ma quel 49,6% di votanti rimane lì, ineludibile, e non può essere rimosso, non può essere accantonato; non si può, in definitiva, voltare pagina e continuare come se nulla fosse successo. Il 30 aprile ripartiamo a raccogliere le firme su 20 referendum? No, grazie!

Non ci pare politicamente giusto riavviare la macchina referendaria quando molti di noi non sono affatto sicuri che questa macchina ci porti alla meta o, comunque, in qualche luogo significativo; anzi, siamo convinti che il mezzo assorbirà solamente energie intellettuali e materiali preziosissime e, mai come ora, scarse; un molto probabile suo ingolfamento aumenterà poi le frustrazioni e gli abbandoni.

Ti chiediamo, pertanto, di riconsiderare l'iniziativa referendaria e di valutare l'opportunità, la necessità e l'urgenza di riconvertire le energie presenti e future sugli altri due fronti di lotta già aperti e drammaticamente bisognosi di rinforzi: la campagna "Emma for President", che proprio adesso (dopo che l'esito referendario consente al presidente-Usurpatore Scalfaro di rialzare la testa assieme alla congrega democristiana) necessita di tutto il nostro apporto; la campagna elettorale per le Europee, con la possibilità concreta (lo dicono sondaggi tanto positivi quanto censurati) di ottenere un risultato che la storia radicale non ha mai conosciuto.

La tua nomina a "coordinatore" ha voluto significare anche una ricerca di altre vie, altre storie, altri strumenti di lotta; è qui ed ora, è nella valutazione sul "che fare", sull'evidente inadeguatezza del riproporre mezzi ormai resi inservibili dal regime che dovrai dimostrare le tue capacità; consideraci, in questo frangente, come e più di prima, tuoi compagni.

Un abbraccio.

Giulio Manfredi, Francesco Andriulli, Alberta Ardizzone, Irene Abigail Piccinini, Claudia Pagliano, Gino Torri, Stefania Fissore, Silvio Giordano, Gianni Damilano

 
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