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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Antonio - 21 aprile 1999
Il mio precedente intervento era solo evidentemente un urlo di rabbia, per quella che poi, secondo me, è anche una truffa architettata da questo regime con e sull'inconsapevole supporto di beoti che giocavano una carta perdente in un clima però di suggestioni apocalittiche che potrebbe seriamente condizionare la nostra ineccepibile - checché - impostazione di strategia politica in difesa dell'istituto referendario, assoluto strumento di democrazia per tutto il mondo che verrà e di risoluzione dei nodi che attanagliano la nostra democrazia che la costringono accartocciata ad un'esistenza di mera e terminale esperienza.

Ora sento anzitutto di dover dire che questa guerra è un pericolo per il nostro Paese nelle condizioni in cui si trova per ragioni che non mi azzardo nemmeno a provare a dispiegare.

Credo solo di sapere - pur vero che al nostro Paese farebbe bene cercare un equilibrio possibile sulla base della tradizione anglosassone di democrazia e tanto più lo spirito della democrazia Usa soddisferebbe anche i truci poteri confinandoli però su un terreno di confronto e semmai di scontro che consenta ai cittadini la libertà di evoluzione e di pensiero/espressione e la certezza del diritto......e la certezza del Diritto - che il potere militare Usa e la potente Cia se ne sono sempre ben fottuti dei genocidi nel mondo, specie in quello a loro vicino, ed anzi vi hanno contribuito, ne' avrei piacere che gli Stati Uniti d'Europa nascessero per finta, nell'ottica di un governo mondiale unidiretto, come zona di influenza strategica del gendarme mondiale.

Il Partito Radicale Trasnazionale deve prendere posizione: procedere con forza alla incriminazione formale di Milosevic e al lavoro per le ratifiche sul TPI, promuovere azioni che chiaramente si richiamino all'istituzione trasnazionale, pur nel rammarico di questa Onu e di questa Europa, per la soluzione nel Kosovo.

Milosevic andava avvertito con severe punizioni a prescindere, ma ora si faccia altro, si provi comunque a costruire una nostra certa immagine che non sia quella dei guerrafondai che ci stanno man mano appiccicando: I ragazzi Clinton e Blair non assicurano una ragionevole tenuta sulla possibilità di scivolo in un conflitto mondiale di dimensioni epocali per la storia del prossimo millennio.

In questo contesto, l'ordinaria amministrazione, la politica delle cose correnti, non può certamente essere dismessa ed anzi tanto più deve procedere su un sentiero tracciato che non ha ritorni d'opportunità per una forza politica come la nostra.

Vedrete compagni ed amici, sui nostri referendum arriveranno in molti a dar man forte, a dar man forte ad gruppo unito però su questa scontatissima posizione (non capisco critiche e perplessità), c'è che bisogna occuparsi anche d'altro però e questa guerra non è cosa da poco.

Che fastidio vi danno i tavoli per strada e l'animazione? Che bisogno avete Grippo, Manfredi, Vernaglione ecc. di dichiarare in pompa perplessità, scoramento e dissenso?

Per parte mia, devo dire che mi fa un po' senso vedere ancora Pannella rivolgersi a Berlusconi aprendo con un "Carissimo Silvio" e chiudendo con un "tuo Marco", ma certamente non faccio di questo una questione pregiudiziale, eppure conosco i colonnelli di Berlusconi, sia in politica che del suo gruppo d'impresa, sono per me le persone che stimo meno (è un eufemismo) nel panorama politico-sociale contemporaneo; c'è però da dire che sono più facili da combattere degli intellettualmente disonesti che popolano lo scenario italiota e che ci costringono alle gravi impasse di questi ultimi vent'anni.

Ho già rubato parecchio tempo al lavoro e concludo non concludendo: con i miei interventi intendo semplicemente contribuire, stimolare e se possibile instillare creatività, non ho la forza, ne' la preparazione per pretendere maggiore compiutezza da me stesso ma ciò che desidero ribadire è Non Mollare, cerchiamo di capire e di capirci meglio, intanto è meglio non rompere i coglioni a chi comunque sta lavorando anche per il dopo e si è assunto responsabilità grandi.

 
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