Nel 1976, ero praticamente un infante, i 4 radicali al parlamento inaugurarono la strategia dell'ostruzionismo, il regime andò in crisi. Riproporre oggi quella modalità non farebbe ottenere i medesimi risultati. Il regime ha gli anticorpi e ne annullerebbe gli effetti.
Lo strumento referendario che condivido, anzi auspico l'abolizione del quorum, non è efficace in questo momento, perché se è vero che gli antireferendari si oppongono, e gli stessi cosiddetti referendari fanno danni, non è più percepito dagli elettori come uno strumento che cambia. Molti che domenica non hanno votato, non sono cossuttiani incalliti, sono sfiduciati; per lo stesso motivo evidenziato dall'area radicale, i quesiti vengono sistematicamente traditi dal parlamento.
Se questo è un dato non possiamo non tenerne conto.
Riproporre 20 quesiti liberisti in questa situazione potrebbe essere deleterio e buttando al vento il consenso che con la Bonino commissario, con Russo a Pristina e la chiara linea pro kossovari si è ottenuto.
Poi sicuramente l'anno prossimo a firme raccolte i quesiti si riveleranno centrali nel dibattito politico, ma i referendum vanno poi votati e al momento non si profila l'eliminazione del quorum.
Insomma, vorrei che gli strumenti fossero quelli idonei a farla sta cazza di rivoluzione liberale. Non voglio più dire che marco pannella o la bonino sono 10 anni che dicevano questo o quello. Non mi accontento più dei simboli.
ma chi vuole la rivoluzione?