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Partito Radicale Rinascimento - 25 aprile 1999
PANNELLA NUOVA CAMPAGNA REFERENDARIA: AGENZIE DI STAMPA

REFERENDUM: INIZIA CAMPAGNA PANNELLA STASERA A TREVISO

Da un lancio dell'agenzia Ansa delle ore 13.52

MESTRE (VENEZIA), 24 APRILE - Scaramantico lo e' di certo e non lo nasconde Marco Pannella, che per non interrompere la tradizione, iniziata negli anni Ottanta, fa partire la campagna referendaria da Treviso, nella cui provincia alcuni giorni fa si e' svolta la seconda assemblea nazionale radicale.

L'appuntamento per stasera e' fissato anche per rilanciare con vigore altre due iniziative care ai radicali e sintetizzate negli slogan ''Emma Bonino for president'', per la candidatura dell'esponente pannelliana al Quirinale (''il 58 % degli italiani

e' a favore'' ha detto Pannella) e ''Bonino for Europe'', riferito alle elezioni europee.

Pannella, stamane a Mestre, ha messo l'accento soprattutto sui 20 quesiti referendari compressi in quattro blocchi ben distinti: il primo dedicato alla ''liberta' d'impresa e di

lavoro''; il secondo a ''fisco, previdenza e sanita'''; il terzo ai ''finanziamenti pubblici'' e l'ultimo alla ''giustizia giusta''. L'obiettivo e' di raccogliere le 500 mila firme necessarie, a partire dal 30 aprile prossimo, e in tal senso Pannella ha ringraziato pubblicamente gli associati del Life (Liberi imprenditori federalisti europei) per ''la militanza e il supporto dato''. Pannella si dice sicuro che la campagna referendaria andra' bene, perche' le persone ''hanno ancora un grande amore per questi temi e la loro disaffezione e' solo verso la classe politica''.

REFERENDUM: PANNELLA, GLI ITALIANI NON SI SONO STUFATI

E DAL 30 APRILE PARTE RACCOLTA FIRME PER 'ALTRI' 20

Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 11.34

Padova, 24 aprile. Nonostante la sconfitta del 18 aprile, Marco Pannella non demorde e rilancia: ''dal 30 aprile partira' la raccolta di firme per 20 nuovi quesiti referendari sui temi della giustizia giusta, del lavoro e della liberta' di impresa, finanziamento pubblico, riforma sanitaria''. Perche' assicura il leader referendario nel corso della trasmissione 'Passaggio a Nordest' di Tne ''la gente non e' stufa dei referendum. Gli italiani non sono andati a votare 'quel' referendum perche' non erano disposti a farsi prendere per il... da questo ceto politico''.

''Tant'e' che questo referendum del 18 aprile lo avevamo concepito noi, ed eravamo stati noi a depositarlo in Cassazione, dopo di che sono arrivati Segni e gli altri e io mi sono defilato, visto che da una parte c'erano quelli del no che volevano impedire subito che si tenesse, coi quattro di Belgrado (Rauti, Bertinotti, Cossutta e Bossi) e dall'altra quelli del 'si' ma' come il presidente del consiglio e il segretario dei Ds. L'italia ha tanti difetti -ha spiegato Pannella- ma non e' un paese di imbecilli, di fronte alla possibile presa in giro di chi diceva 'andate pure a votare si', ma tanto poi noi cambia la legge col doppio turno', ha preferito non andare a votare, proprio per amore di referendum e della democrazia''.

E per Pannella non ci sono dubbi che ''di fronte ad altri referendum che toccano la vita di tutti noi la gente andra' a votare perche' ha capito che non si tratta di togliere i referendum ma di togliere 'questi' politici''. E Pannella ribatte anche a chi critica l'uso e 'l'abuso' dello strumento referendario: ''nei paesi di lunga tradizione democratica, come quelli anglosassoni e la Svizzera i referendum vengono fatti da sempre e su questioni 'minime' come i parchi, o le fontane. E li' non c'e' neppure il 'raggiro' del quorum, ne' la Corte Costituzionale che spesso vuol impedire agli elettori di usare la seconda scheda, quella referendaria''.

Marco Pannella si dice d'accordo con la proposta dell'Udr di abbinare il referendum alle elezioni: ''ma ad una sola condizione: che si faccia con una sola legge elettorale e non con una legge elettorale di Ceppaloni da una parte e dall'altra con la legge

elettorale di Viggiu'''. Infine il leader referendario se la prende con Bossi che il 18 aprile invito' gli italiani a non andare a votare: ''stiamo costituendo due giurie: per il premio Agrigento e Reggio Calabria che andra' sicuramente a Bossi, il nuovo grande

leader del Sud e dall'altra il premio Bossi che andra' a Reggio Calabria ed Agrigento. E poi - ha concluso Pannella- a Bossi va di diritto anche il premio Belgrado''.

 
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