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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Claudio - 28 aprile 1999
Mi pare che la confusione regni sovrana in questo dibattito. E' del tutto evidente che non si può mettere (nè io ci penso lontanamente) in uno stesso calderone, sistemi politici e sociali così lontani come dittature razziste, dittature comuniste di tipo sovietico, democrazie sociali di tipo scandinavo. Quindi mi pare che qualcuno abbia letto male quello che scrivo (o forse non sono stato sufficientemente chiaro e me ne dispiaccio...). Ovviamente ciò non significa che ci possono essere elementi comuni anche fra, che so, la democrazia Usa e la vecchia dittatura Urss (entrambi erano sistemi politici multiculturali ad esempio ed entrambi erano superpotenze globali con capacità di distruzione nucleare e con le relative sfere di egemonia imperiale), ma evidentemente ci sono enormi differenze che do' per scontate; così come ci sono affinità fra alcune politiche macroeconomiche moderne (esempio appunto fra neoliberismo friedmaniano, deficit spending Keynesiano, politica degli investimenti militari del pentagono e po
litica delle opere pubbliche ovunque praticata). Anche in questo caso le differenze ovviamente sono enormi (il Keynesismo delle socialdemocrazie e del new deal, si fonda sui diritti sindacali, le libertà di associazione, di sciopero, di manifestazione e cerca di attuare una redistribuzione sociale a favore delle classi lavoratrici sia con la politica delle spese civili sia con la politica fiscale appunto redistrubutiva sia con la politica dei redditi; il "Keynesismo" neoliberista propone una politica fiscale ben diversa, si potrebbe dire "antiredistributiva" e preferisce la politica delle spese militari...reagan docet; le politiche macroeconomiche delle dittature nazionalsocialiste reprimono esattamente i diritti civili e sindacali e applicano una forte politica delle spese militari...scusatemi la differenza...in tutti i casi però si cerca di sostenere la domanda effettiva).

Il "Nazionalboscevismo" è infine una precisa categoria politica, che poco c'entra (a parte l'utilizzo dello stesso strumento politico, il partito leninista) con lo stesso comunismo di stampo sovietico; anche se in qualche modo è un frutto dei regimi e delle classi dirigenti e delle culture politiche dei regimi comunisti del blocco fu sovietico. Nasce culturalmente in certa cultura estremista francese; si afferma nel blocco nazionalpatriottico rossobruno in russia dopo il crollo del comunismo; è analizzato da walter laquer in un suo saggio dedicato proprio ai totalitarismi prossimi venturi. Milosevic e Lukashenko sono esattamente i modelli realizzati di detto nazionalboscevismo "slavo". E sarebbe il caso di dare loro una sonora lezione onde evitare di ritrovarci fra pochi mesi o anni con un regime nazionalbolscevico a mosca. E questo uno dei punti centrali della crisi balcanica. Come evitare che la russia finisca nelle mani di costoro dopo la cura economica neoliberisticomafiosa degli eltzin.

 
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