I sottoscritti deputati (senatori), premesso che:
- la stampa riporta la notizia della presentazione presso il Ministero degli Interni del simbolo del sedicente "Partito nazionale italiano", attribuendone la paternità al signor Giovanni Di Stefano, che avrebbe ricevuto per la suddetta formazione politica un miliardo di finanziamento dal signor Zeljko Raznatovic, cittadino serbo, meglio conosciuto come "comandante Arkan", ricercato dal Tribunale Internazionale dell'Aja per crimini contro l'umanità;
- il giorno 4 agosto 1995 i senatori radicali Stanzani Ghedini e Scopelliti presentarono un'interrogazione (n. 4-05645) in cui si chiedeva, fra l'altro, al governo presieduto dall'attuale ministro degli Esteri, on. Lamberto Dini, "... se il Governo disponga di informazioni che inducano a ritenere che il Di Stefano sostenga finanziariamente le attività criminali di Arkan, di cui così platealmente egli ostenta l'amicizia, e se il Governo abbia comunicato o intenda comunicare, ai sensi della legge 14 febbraio 1994, n. 120, tali informazioni al Tribunale internazionale competente per gravi violazioni del diritto umanitario commesse nei territori dell'ex-Jugoslavia ..."; interrogazione rimasta senza risposta;
- i giornali "La Stampa" (edizione del 9/5/96), "L'Unità" (edizione del 30/6/96) e "il Giornale" (edizione del 1·/7/96) informarono i loro lettori che il signor Giovanni Di Stefano era impegnato nelle elezioni in Bosnia a fianco del suo amico Arkan, che, a sua volta, avrebbe elargito al Di Stefano un miliardo di lire per la sua "Lega Sud";
- il giornale "Il Corriere della Sera" del 12/4/99 informa i suoi lettori che il signor Di Stefano ha un patrimonio stimato sui 1.500 miliardi di lire ed è, tra l'altro, proprietario della maggiore società di costruzioni della Repubblica Federale di Jugoslavia, la Sumadjia, nonchè vicepresidente della squadra di calcio dell'Obilic, posseduta da Arkan.
Interrogano il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro degli Interni, il Ministro degli Esteri, per sapere:
- se non ritengano finalmente opportuno assumere dettagliate informazioni sulle attività sia in campo economico sia in campo politico del signor Giovanni Di Stefano, nella consapevolezza finalmente acquisita che le indubbie eccentricità del personaggio non possono far dimenticare l'esistenza di precisi e ripetuti riscontri sulla contiguità e integrazione delle attività suddette con quelle di criminali di guerra ricercati dalla comunità internazionale;
- se il Governo abbia intenzione di consegnare tutte le informazioni suddette al Tribunale Internazionale dell'Aja, attuando per la prima volta, dopo cinque anni, quanto previsto dalla legge n. 120/94.