PER SILVIO L'INCUBO EMMA
PASSAPAROLA ALLE RETI MEDIASET: NON ESAGERATE CON LA BONINO
ROMA Pur con tutta la scaramanzia possibile, è facile profetizzare che "l'Uomo giusto per il Colle", alias Emma Bonino, molto probabilmente non ce la farà. Ma intanto un po' di preoccupazioni le crea.
E non agli altri candidati nella corsa politica più pazza, ma ai leaders politici. Al Cavaliere, ad esempio. Pare infatti che Silvio Berlusconi sia rimasto sorpreso nel vedere che a poco più di un mese e mezzo dalle elezioni Europee i sondaggi non offrono sconfinate praterie di successo come dovrebbero, ma un modesto e incerto arrancare che non può essere lenito dall'altrettanto stanco passo di Alleanza nazionale. E uno - non l'unico e forse neanche il più importante ma tant'è: in
politica tutto conta - dei motivi di tanto stentato cammino, sussurrano gli esperti del Biscione, andrebbe ricercato nel drenaggio di voti forzisti che la lista Bonino eserciterebbe su una fascia di liberaldemocratici elettori potenziali.
Di qui la ritorsione. Gole profonde azzurre gorgogliano infatti che dai piani alti, anzi altissimi, di Mediaset sia arrivato un suggerimento tanto silenzioso quanto imperativo. E cioè di mettere la sordina, minimizzare: se la parola non suona troppo forte oscurare »l'Uomo giusto . Indicazione autorevole e chissà quanto autoritaria, il cui spessore è tuttavia destinato a crescere ora che i fedeli alleati di An hanno deciso di marciare a braccetto con i pattisti di Mario Segni e soprattutto candidare, come indipendente, Marco Taradash il quale, assieme all'altro ormai ex forzista Peppino
Calderisi, appartiene a quell'area radicale da cui la Bonino proviene. E pensare che fu proprio Silvio, quando era presidente del Consiglio, a nominare Emma commissario europeo...
Chissà se il venticello minimizzatorio è arrivato a lambire le orecchie dei pannelliani. Ad ogni modo meglio organizzare qualche difesa. Non ancora verso il Signore di Arcore ma verso gli "elefantini" sì, e subito. »Siamo noi e solo noi i veri Riformatori , hanno tuonato, diffidano chiunque dall'usare questo termine. In particolare, ovviamente, quelli del Patto Segni che sono ricorsi a questa etichettatura per indicare il loro sottogruppo alla Camera. Un comunicato secco e puntuto puntualizza che »la denominazione "Riformatori", contenuta anche nel nuovo sottogruppo alla Camera associato al Patto Segni, è arbitraria e realizza un'appropriazione indebita . Nulla da dire: »l'Uomo giusto gli attributi ce l'ha.