Roma, 2 maggio 1999
Dichiarazione di Emma Bonino, commissaria europea per gli aiuti umanitari
"Il caparbio rifiuto di Milosevic a discutere qualsiasi proposta negoziale - anche quelle suggerite dai suoi alleati russi - insieme all'irrigidimento del regime di Belgrado, ed in particolare le crescenti minacce nei confronti del Montenegro, rendono necessario un salto di qualità nella strategia fin qui seguita.
Occorre mettere in piedi un vero e proprio assedio politico e diplomatico che sancisca la messa al bando del regime di Belgrado da parte della comunità internazionale.
Nessun strumento deve essere trascurato, a cominciare dal lavoro del Tribunale dell'Aia per la ex Jugoslavia per giungere all'incriminazione di Slobodan Milosevic e di tutti gli esponenti dell'establishment politico e militare di Belgrado che continuano, anche in queste ore, a pianificare ed eseguire crimini contro l'umanità.
Chiunque pensasse che ritardare il corso della giustizia internazionale e l'incriminazione di Milosevic possa facilitare la soluzione del conflitto in corso, commette un gravissimo errore, etico e politico.
Meritano inoltre di essere sostenuti con grande vigore, all'interno della repubblica jugoslava, quei movimenti e mezzi di informazioni che con grande difficoltà si battono contro l'ultranazionalismo serbo.
Questo assedio politico e diplomatico non può che passare attraverso un sempre maggiore coinvolgimento dell'Unione europea e forme più strette di collaborazione con tutti i paesi balcanici ed in particolare con quelli della 'linea del fronte' ".